La preghiera come dialogo d'amore
Nel paradiso terrestre l’uomo e la donna pregavano?
Se riteniamo la preghiera un dialogo con Dio (come afferma autorevolmente Santa Teresa d’Avila), certamente pregavano. La preghiera, o meglio, il dialogo coincideva esattamente con la volontà di Dio su loro. “Dio li benedisse e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi…” (Gen 1,28) “Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare…” (Gen 2,16).
Adamo ed Eva entravano naturalmente in questo dialogo d’amore, dove Dio manifestava la sua bontà nell’elargire loro ogni pienezza di bene. Le parole di Adamo ed Eva sono esattamente il silenzio orante, cioè il silenzio dell’ascolto. Nel momento, invece, in cui li sentiamo dar voce al loro pensiero li troviamo in una situazione critica. “E la donna rispose al serpente…” (Gen 3,2), “L’uomo rispose: la donna che tu mi hai messo accanto mi ha dato dell’albero…” (Gen 3,12).
Sembrerebbe che con la tentazione e il peccato si metta fine al silenzioso ma fecondo dialogo orante che custodiva Adamo ed Eva in questo benessere spirituale che chiamiamo paradiso. Le parole allora diventano bugie come nel caso di Eva con il serpente, o di giustificazione del peccato e di calunnia come nel caso di Adamo.
Le parole sono una fonte di malintesi (dal Piccolo Principe...)