Inverno (preghiera)



Testo della preghiera
Siamo in inverno...
La terra dorme e la natura è immota.
Piú non saettano le verdi lucertole sui muri,
né gracidano le rane negli stagni;
piú l’acqua non s’increspa, ma si corazza di ghiaccio,
e le rondini piú non si posano sui fili.
Ma, nelle case, si riscopre la dolcezza domestica;
ed è bello pregarti nelle stanze animate dai ricordi.
E ti ringrazio per le stufe accese; anche per i termosifoni ti ringrazio.
Non sono belli come il fuoco ma egualmente riscaldano la casa.
Ti ringrazio, Signore, perché all’uomo hai concesso di fabbricarsi la sua casa,
come ogni bestia si costruisce la tana o il nido.
E ti ringrazio per i vetri: queste pareti trasparenti che ci consentono di vedere l’esterno;
e anche la neve sembra calda, guardata dal di dentro.
Ti ringrazio, Signore, per le lunghe serate,
per le lunghissime notti;
e per le luci che si accendono a consolare il buio.
L’esterno, visto dal di dentro, non fa piú freddo;
una finestra accesa, vista dal di fuori,
è una dolcezza che conforta la notte.
E grazie infine perché l'inverno conosce la teofania del Dio incarnato,
coi cori d’Angeli sulla capanna di Betlemme.

Recita
Valentina Rastelli

Musica di sottofondo
A.Vivaldi. The four Season. Violin Concerto in F minor, RV 297 'Winter' - II. Largo. John Harrison. Diritti Creative Commons. Musopen.org

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