Invito alla preghiera (dalla veglia di Alberto Marvelli)



Testo della veglia
Celebrante
Siamo riuniti nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo in comunione con Maria e in compagnia dei santi.
Il Padre è la meta della nostra preghiera, il Figlio è la via che la conduce al Padre, lo Spirito è la fonte di essa, colui che continuamente sussulta : "Abba Padre". Nello Spirito per il Figlio arriviamo al Padre. Allo Spirito Santo, che è l'amore di Dio riversato nei nostri cuori, rivolgiamo il nostro canto.

 

Recita
Don Franco Mastrolonardo e i ragazzi del Punto Giovane di Riccione

Autore
F. Mastrolonardo. “Veglia Marvelli”. Punto Giovane, 2015. iBooks. https://itun.es/it/UifY5.l

Chi è Alberto Marvelli
Alberto Marvelli nasce a Ferrara il 21 marzo del 1918 e muore a Rimini il 5 ottobre 1946 ad appena 28 anni. Una vita breve, ma ricca. Secondogenito di sette fratelli Alberto si stabilì con la sua famiglia a Rimini nel 1930. Qui frequentò l'oratorio salesiano, di cui visse intensamente la vita. Dopo le scuole primarie e il ginnasio, si iscrisse al Liceo Classico Giulio Cesare… Prestò servizio militare a Trieste nel '41 e a Treviso nel ’43 fino all'otto settembre. Nel giugno del '42 si laureò in ingegneria meccanica a Bologna. Per alcuni mesi del 1942 fu impiegato alla Fiat di Torino all'ufficio progetti. Nell'anno scolastico 1942/43 fu insegnante presso l'Istituto Tecnico Industriale di Rimini. Nel periodo bellico e post-bellico della seconda guerra mondiale, dal 1940 al 1946, nella Rimini martoriata e distrutta dai bombardamenti, fu figura di grande rilievo, non solo per l'integrità di vita, ma anche per l'impegno sociale e politico. Cattolico fervente, uomo di fede e di preghiera, visse il suo impegno laicale nella costruzione della città terrena, con competenza, onestà, rettitudine: fu buon amministratore dei beni pubblici. Fu assessore comunale con l'incarico dell'Ufficio Alloggi e Ricostruzione; ingegnere responsabile della locale sezione del Genio Civile. Militò nelle organizzazioni cattoliche; vice presidente dell'Azione Cattolica, presidente dei laureati cattolici, membro del direttivo della Democrazia Cristiana. Il 5 ottobre 1946, mentre si recava a tenere un comizio per le elezioni amministrative - anche lui era nel lista per la D.C. - morì investito da un camion militare.

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