
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 14,23-29
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
Meditazione
Mi fermo su queste parole iniziali di Gesù. "Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Nel contesto dell'ultima cena Gesù saluta i suoi discepoli consegnando loro la sua pace; nella domenica di Risurrezione ritorna da loro e ancora quelle parole: Pace a voi. Ma di quale pace si tratta? Intanto la parola ebraica Shalom dice "benedizione, sicurezza, lieto stupore, vita serena e appagata, gioia piena e perfetta". Non è una pace in alternativa alla guerra. Gesù saluta con lo Shalom i suoi discepoli. Ma questa pace scaturita dal Mistero Pasquale ha una densità spirituale ancora più profonda. Sentite cosa scriveva il pastore protestante, grande teologo e martire del nazismo, Dietrich Bohnoeffer:
"Come si crea la pace? Con un sistema di trattati politici, o mediante il denaro? O addirittura attraverso un riarmo pacifico generale con lo scopo di assicurare la pace. No, attraverso nessuna di queste cose. E questo per un unico motivo: perché qui si confondono sempre pace e sicurezza. Non c'è via per la pace sulla via della sicurezza. La pace infatti va "osata", e mai e poi mai può essere assicurata. Pace è il contrario di sicurezza; esigere sicurezze significa essere diffidenti e a sua volta tale diffidenza genera la guerra. Cercare delle sicurezze significa volersi proteggere, pace significa abbandonarsi completamente al comandamento di Dio. Le battaglie non vengono vinte con le armi ma con Dio, vengono vinte anche laddove la strada porta alla croce".
Direi che il commento al Vangelo oggi potrebbe fermarsi qui. Dietrich Bonhoeffer traduce perfettamente le parole di Gesù “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi” lo fa per i suoi contemporanei in un contesto storico dove il nazionalsocialismo prometteva sicurezza e pace ai tedeschi. D’altronde Gesù ne parlava al tempo della famosa e contraddittoria Pace Augustea.
No la vera pace non va a braccetto con la sicurezza.
Quella di ridurre l’una all’altra o peggio di inglobare l’una nell’altra è una tentazione continua dell’uomo. Eppure lo sappiamo bene: non funziona.
Pensate al mondo supertecnolocizzato di oggi. Non ci promette forse sicurezza? Sensori, automazioni, robotica, gps: ogni tecnologia disponibile per controllare tutto e garantire benessere. Eppure più controlliamo e più siamo infelici. E non c'è pace in questo mondo.
Una volta il vescovo di Assisi, Guido I, ebbe a dire a Francesco:
«La vostra vita mi sembra dura e aspra, poiché non possedete nulla a questo mondo». Rispose il santo: "Messere, se avessimo dei beni, dovremmo disporre anche di armi per difenderci".
Sante parole. Non è la sicurezza dei beni e del benessere a darci pace, bensì la fede in Gesù Cristo. Nella tua volontà è la mia pace, amava ripetere il poverello di Assisi.
Abbiamo bisogno della pace vera, quella di Gesù. Oggi più che mai. Non sarà a caso che Papa Leone ha esordito così:
La pace sia con voi!
Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente.
L'espressione "La pace sia con voi" è la stessa che Gesù risorto rivolge ai discepoli. Un vero incipit al suo programma pastorale. E concludo con questi scritti del nostro caro beato riminese Alberto Marvelli che agli albori della Seconda Guerra Mondiale invitava i governanti a seguire il desiderio fattivo di pace del Papa Pio XII, ma soprattutto l'invito alla conversione ad una pace pasquale in Gesù.
Recita
Riccardo Cenci, Federica Lualdi
Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo