
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 14,27-31a
Testo del Vangelo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Meditazione
Come si crea la pace? Con un sistema di trattati politici, o mediante il denaro? O addirittura attraverso un riarmo pacifico generale con lo scopo di assicurare la pace. No, attraverso nessuna di queste cose. E questo per un unico motivo: perché qui si confondono sempre pace e sicurezza. Non c'è via per la pace sulla via della sicurezza. La pace infatti va "osata", e mai e poi mai può essere assicurata. Pace è il contrario di sicurezza; esigere sicurezze significa essere diffidenti e a sua volta tale diffidenza genera la guerra. Cercare delle sicurezze significa volersi proteggere, pace significa abbandonarsi completamente al comandamento di Dio. Le battaglie non vengono vinte con le armi ma con Dio, vengono vinte anche laddove la strada porta alla croce.
Direi che il commento al Vangelo oggi potrebbe fermarsi qui. Dietrich Bonhoeffer traduce perfettamente le parole di Gesù “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi” lo fa per i suoi contemporanei in un contesto storico dove il nazionalsocialismo prometteva sicurezza e pace ai tedeschi. D’altronde Gesù ne parla al tempo della famosa e contraddittoria Pace Augustea.
No la vera pace non va a braccetto con la sicurezza.
Quella di ridurre l’una all’altra o peggio di inglobare l’una nell’altra è una tentazione continua dell’uomo. Eppure lo sappiamo bene: non funziona.
Pensate al mondo supertecnolocizzato di oggi. Non ci promette forse sicurezza? Sensori, automazioni, robotica, gps: ogni tecnologia disponibile per controllare tutto e garantire benessere. Eppure più controlliamo e più siamo infelici. E non c'è pace in questo mondo.
Una volta il vescovo di Assisi, Guido I, ebbe a dire a Francesco:
«La vostra vita mi sembra dura e aspra, poiché non possedete nulla a questo mondo». Rispose il santo: "Messere, se avessimo dei beni, dovremmo disporre anche di armi per difenderci".
Sante parole. Non è la sicurezza dei beni e del benessere a darci pace, bensì la fede in Gesù Cristo. Nella tua volontà è la mia pace, amava ripetere il poverello di Assisi.
Abbiamo bisogno della pace vera, quella di Gesù. Non sarà a caso che Papa Leone ha esordito dicendo:
La pace sia con voi!
Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente.
E il nostro caro Alberto Marvelli agli albori della seconda guerra mondiale invitava i governanti a seguire il desiderio di pace del Papa e ritrovare la grazia in Gesù.
Bene, a fine commento ringrazio per le tante risonanze ricevute, ad oggi 230, in risposta al sondaggio postato una settimana fa sulla nuova app. Ci sono state molto utili. Sul menù a tendina della app nei link utili, trovate un pdf con una sintesi in punti delle vostre risonanze. Non so quanti di voi hanno utilizzato mai il menù a tendina, ma di tanto in tanto provate a rischiare qualche nuovo tentativo di approccio alla nuova app, perché ci lavoriamo tanto, anche se in continua costruzione, avrete certamente la possibilità di arricchire la vostra personale preghiera con tantissimi contenuti spirituali. Buona preghiera.
Recita
Vangelo: Sabrina Boschetti
Commento: Federica Lualdi
Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Martedì 20 Maggio 2025
V settimana di Pasqua
Prima Lettura
Dagli Atti degli Apostoli
At 14,19-28
In quei giorni, giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe.
Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché - dicevano - dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.
Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l'opera che avevano compiuto.
Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede.
E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 144 (145)
R. I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.
Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. R.
Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre. R.
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