Salmo 145(144) con il commento di Luca Gaviani



Dal libro dei Salmi
Salmo 145 (144) – Lode a Dio, re buono e potente
(Inno di lode alla magnificenza e liberalità del Signore. Salmo sapienziale alfabetico)

Testo del Salmo
1 Lode. Di Davide. 

Alef - O Dio, mio re, voglio esaltarti e benedire il tuo nome in eterno e per sempre. 

Bet - 2 Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre. 

Ghimel - 3 Grande è il Signore e degno di ogni lode; senza fine è la sua grandezza. 

Dalet - 4 Una generazione narra all’altra le tue opere, annuncia le tue imprese. 

He - 5 Il glorioso splendore della tua maestà e le tue meraviglie voglio meditare. 

Vau - 6 Parlino della tua terribile potenza: anch’io voglio raccontare la tua grandezza. 

Zain - 7 Diffondano il ricordo della tua bontà immensa, acclamino la tua giustizia. 

Het - 8 Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. 

Tet - 9 Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature. 

Iod - 10 Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. 

Caf - 11 Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza, 

Lamed - 12 per far conoscere agli uomini le tue imprese e la splendida gloria del tuo regno. 

Mem - 13 Il tuo regno è un regno eterno, il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. 

Nun - Fedele è il Signore in tutte le sue parole e buono in tutte le sue opere. 

Samec - 14 Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto. 

Ain - 15 Gli occhi di tutti a te sono rivolti in attesa e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. 

Pe - 16 Tu apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni vivente. 

Sade - 17 Giusto è il Signore in tutte le sue vie e buono in tutte le sue opere. 

Kof - 18 Il Signore è vicino a chiunque lo invoca, a quanti lo invocano con sincerità. 

Res - 19 Appaga il desiderio di quelli che lo temono, ascolta il loro grido e li salva. 

Sin - 20 Il Signore custodisce tutti quelli che lo amano, ma distrugge tutti i malvagi. 

Tau - 21 Canti la mia bocca la lode del Signore e benedica ogni vivente il suo santo nome, in eterno e per sempre. 

 

 

 

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Luca Gaviani

Meditazione
A come Amore, il re esala l’esaltazione bene dicendo il nostro nome.

B come Bacio, giorno dopo giorno la giuria di Giuda ce l’abbia labile sulle labbra in braille.

C come Caino, cinica grandezza infinita con un fine.

D come Davide, che se la canta e se le suona, in genere e in generale, da una generazione all’altra.

E come Estasi, estrema estate di meravigloriosa impresa.

F come Ferita, sfavillante e stillante fontana umana, in vece di chi trova la cicatrice.

G come Giuseppe, che seppe dire Grazie alla giustizia pur sapendo che è il peggiore a inneggiare alla grazia più pigiata.

H come Hotel, come alle elementari, abbecedario di ricordi e di compassioni, Dio è un albergo adorario, una casa per piacere, un camera oscura, dove, a luci rosse d’amore, si sviluppa la foto migliore.

I come I.N.R.I., Io Non Ritorno Indietro, quel che ho scritto ho scritto, così libero di esprimermi e di espandermi, nella cordata della misericordia io sto davanti.

L come Luca, che loda la Fede, ed Emmanuel nato da una profezia, forse una prozia.

M come Madonna, che potenza che sprigiona la tua veemenza, mi sono lasciata sedurre perché avevi Spirito.

N come No, come nada, come nihil, come niente fosse, come nulla sia successo, come non dirlo a nessuno, nemmeno il nesso del senno in noi.

O come Odio, il mondo o Dio, il demone o Dio. La divinità è un aut aut, il dominio si divide sempre il regno, fino a quando non si eleggerà per esteso che Dio è in ogni cosa, al di là dell’amore.

P come Peccato, precipita il rimpianto per averlo fatto, esce piano dagli occhi e cade ai piedi di Dio, che lo rialza, lo stringe forte e lo cristallizza in un diamante.

Q come Qui, adesso, nei miei occhi, svuotati e affamati, dove tu rispecchi e m’imbocchi di baci, tanto che sono luci alle palpebre, il cibo prelibato dell’ottico attento.

R come Risorgere, come il sole di tutte le mattine, che sazia con i raggi delle sue mani tutti i desideri siderali che sognano di notte le stelle.

S come Salmo, salice felice, selce alla falce, salmastra ed astra, stella malsana, scalmanata e scaltra, salma maestra per chi sale sulla soma e anima le mansioni. Il salmo è una mossa, c’è chi li canta come confessioni, è un masso con una massa, c’è chi li tira e li suona di sante ragioni, è una Messa sottomessa, c’è chi li semina saltando come un Salterio. Il salmo è uno scherzo sul serio, uno screzio su Sirio, ma è scritto col siero, in salamoia per sapere, un cuore se è vero.

T come Tenere, un temere senza paure, tenerezze che tremano e non tramano, ritenendo che solo se lo si chiama può venire, solo a un tuo “prego” può permettersi di entrare e dirti “grazie”, dartele.

U come Umile, dalla bocca umida si alza una lode, come dalla terra un fiore, come ogni creatura che nasce da un buio, da un buco, in basso, per venire alla luce, aprirsi e toccare il paradiso per adesso.

V come Via, Vita, Verità, Vittoria. Voi vagabondate verso vertiginose voglie valenti? Verso volontà valorose? Verso vanità vanagloriosa?

Z come Zizzania, da estirpare come le sterpaglie delle stirpi e stipare in un fascio d’erba, per poi esternare sullo sterno lo straniero strappo.

A come Ancòra, àncora all’amore, all’accorgimento ad aver avuto attesa, appena apparsa, appostata appunto ad aprire all’Altro. 

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