Giovanni 17,1-11 con commento



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 17,1-11a

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l'ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

Meditazione
Abbiamo visto ieri una prima caratteristica dello Spirito Santo. Egli è il Vivificante, Colui che da vita a tutto, il respiro eterno di Dio. Insomma, abbiamo capito che senza Spirito nulla può vivere. Ma lo Spirito non fa solo questo. Voi direte: cosa può fare ancora di più oltre far vivere ogni cosa? Semplice: ci può rendere eterni. Come? Rendendoci divini.
Oggi guardiamo allora lo Spirito Santo come il Cristificante. La parola, pur difficile, ci dice che ha a che fare con Cristo. Anzi di più. Cristificare significare far diventare qualcuno come Cristo. E quel qualcuno siamo, per l'appunto, noi. Sembrerebbe paradossale questa cosa, eppure nella fede è chiaro. i padri della Chiesa hanno coniato la citazione: Dio si è fatto uomo, affinché noi diventassimo Dio. E il catechismo al num. 460 cita "Il Verbo si è fatto carne per farci partecipi della natura divina". Siamo chiamati alla divinità, quindi all'eternità, grazie all'opera dello Spirito Santo.
Ma come fa lo Spirito Santo a cristificarci? Partendo dal concepire il ventre di Maria.
E' per opera dello Spirito Santo, infatti, che Dio si è incarnato nel seno della Vergine Maria. Lo ripetiamo ogni domenica nel Credo. Per noi uomini e per la nostra salvezza è disceso dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Non è da poco questa parte centrale della professione di fede, dato che qui ciascuno deve inchinarsi, e nelle solennità del Natale e della Festa dell'Annunciazione deve addirittura inginocchiarsi mentre recita queste parole. Perchè? Perchè la questione ci riguarda: per noi uomini e per la nostra salvezza.
La concezione e la nascita di Gesù Cristo sono la più grande opera compiuta dallo Spirito Santo nella storia della Creazione e della Salvezza. In conseguenza dell’incarnazione di Cristo lo Spirito di Dio si è unito in qualche modo con la carne stessa dell’uomo e quindi con tutta la creazione. Era impensabile per la filosofia greca del tempo e per le religioni di tutti i tempi che Dio si contaminasse con ciò che è destinato a morire. Il Dio di Gesù Cristo invece ha scelto ciò che nessuna filosofia o religione riusciva neppure ad immaginare: si è impastato con la nostra sporca natura umana.
Ma questo è accaduto solo con la Vergine Maria?
No! Lo fa con tutti noi. Così come nell’ Annunciazione prende possesso della carne di Maria generando Cristo nel suo corpo, così lo fa con ciascun uomo e ciascuna donna. Lo Spirito Santo fa nascere Cristo in noi. Quando accade questo? Nel giorno del Battesimo quando veniamo innestati come tralci alla vite. Inizia in quel giorno la nostra cristificazione. Ma il cammino rimane incompiuto senza la terza opera dello Spirito: la nostra santificazione. A domani il proseguo.

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Martedì 3 Giugno 2025
VII settimana di Pasqua

Prima Lettura
Dagli Atti degli Apostoli
At 20,17-27

In quei giorni, da Milèto Paolo mandò a chiamare a Èfeso gli anziani della Chiesa.
Quando essi giunsero presso di lui, disse loro: «Voi sapete come mi sono comportato con voi per tutto questo tempo, fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia: ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei; non mi sono mai tirato indietro da ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi, in pubblico e nelle case, testimoniando a Giudei e Greci la conversione a Dio e la fede nel Signore nostro Gesù.
Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà. So soltanto che lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio.
E ora, ecco, io so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunciando il Regno. Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti, perché non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio».


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 67 (68)

R. Regni della terra, cantate a Dio.
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio. R. 

Di giorno in giorno benedetto il Signore:
a noi Dio porta la salvezza.
Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte. R.

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