
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 6,36-38
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Meditazione
Pochi giorni fa Gesù ci chiedeva di essere perfetti, oggi ci chiede di essere misericordiosi. Sì, perchè lo abbiamo già accennato. nessuno è perfetto e la nostra imperfezione necessita assolutamente del perdono. Ma la nostra imperfezione, diciamocelo, non ci priva della stima di Dio, noi rimaniamo comunque suoi figli. Questo dobbiamo imparare a fare: riconoscerci come fratelli, perdonarci vicendevolmente.
Don Oreste Benzi, sacerdote riminese morto alcuni anni fa e in procinto di santità, soleva spesso dire che l’uomo non è il suo errore. Il non giudicare del Vangelo di oggi non significa spegnere l’intelligenza del raziocinio ed evitare di condannare il male. Questo errore sarebbe peggiore del primo. Si chiamerebbe indifferenza.
L' indifferente è colui che pensa che poiché milioni di altri fanno la loro parte è inutile che egli faccia la sua, tanto nulla cambierà, né in peggio né in meglio. L’indifferenza annulla la responsabilità e la volontà, salvo poi accusare di tutto il destino.
No il cristiano di cui parla il vangelo è responsabile dei propri atti e di quelli degli altri. Ma si deve fermare a giudicare questi. Non può identificare il peccato con il peccatore, l’uomo con il suo errore; o meglio deve dare sempre possibilità al peccatore di riscattarsi dal peccato. Questo significa non giudicare.
A volte c’è il rischio che i cristiani, con la loro psicologia di dottori della Legge, spengano ciò che lo Spirito Santo accende nel cuore di un peccatore, di qualcuno che sta sulla soglia, di qualcuno che comincia ad avvertire la nostalgia di Dio.
Che cosa dunque è veramente grave nella vita di un cristiano? È grave giudicare gli altri con intransigenza e livore, è grave e ipocrita condannare con forza e severità gli altri perché commettono atti che sovente proprio chi condanna compie a sua volta. È ancor più grave se dei comportamenti peccaminosi diventano mezzi di ricatto, di potere, di complicità, fino a condurre battaglie comuni contro “altri” sentiti come nemici.
Chi non giudica non sarà giudicato, chi usa misericordia otterrà misericordia. È in questa comprensione del Vangelo che papa Francesco disse all'episcopato brasiliano: «Serve una chiesa capace di riscoprire le viscere materne della misericordia. Senza la misericordia non è possibile inserirsi in un mondo di “feriti” che hanno bisogno di comprensione, di perdono, di amore”.
Recita
Federica Lualdi, Riccardo Cenci
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Lunedì 17 Marzo 2025
II settimana di Quaresima
Prima Lettura
Dal libro del profeta Daniele
Dn 9,4b-10
Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all'alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te. Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 78 (79)
R. Signore, non trattarci secondo i nostri peccati.
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri! R.
Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome. R.
Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte. R.
E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
ti renderemo grazie per sempre;
di generazione in generazione narreremo la tua lode. R.
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