Matteo 6,7-15: "Abbà, Padre!"



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 6,7-15

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Meditazione
Non stiamo dicendo parolacce in una lingua sconosciuta. Questo è l’aramaico, la lingua che parlava Gesù, lingua ancora conservata in alcune chiese cristiane d'Oriente. Chi canta questo suggestivo Padre nostro è un nostro carissimo amico e fratello Padre Salar, prete iracheno.
Che invenzione il Padre nostro! E’ l’abc di ogni preghiera. Gesù non poteva consegnarci preghiera più bella.
Ma il suo proprium sapete qual’è? L’algoritmo infallibile di questa preghiera si cela dietro la prima parola: Padre. Il nostro Dio non è il Dio dei pagani che si conquista a forza di parole. Gesù ci svela il volto di un Padre. Cambia tutto. La preghiera non è fatta più di parole, ma di sguardi, di fiducia, di un intimo trattenimento con Colui dal quale sappiamo di essere amato, così come scriveva mirabilmente santa Teresa d’Avila. Se Dio è Padre non servono i capricci dei pagani o i rituali religiosi dei farisei. Serve semplicemente l’essere figli, prendere consapevolezza di essere figli, amati, desiderati, fortemente voluti da un Dio che è Padre.

Ecco allora la domanda principale per il mio esame di coscienza quotidiano: mi sento di essere figlio? Quale preghiera faccio come figlio? Sono capricci? Pretese? Oppure un dialogo intimo, un abbandono filiale con il mio papà?

 

Recita
Frderica Lualdi, Riccardo Cenci

Musica di sottofondo
J.S.Bach. Passione secondo Matteo. Erbarme dich. Diritti Creative Commons

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Martedì 11 Marzo 2025
I settimana di Quaresima

Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaìa
Is 55,10-11
 
Così dice il Signore:
«Come la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata».


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 33 (34)

R. Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
 
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.
 
Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo. R.
 
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti. R.

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