Matteo 11,28-30: "Giogo dolce...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 11,28-30

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Meditazione
Cos’è il giogo? Il giogo è un dispositivo, concepito fin dall'antichità per la trazione animale, che, applicato alla parte anteriore del corpo di uno o più animali da tiro, ne permette la sottomissione. Come giogo si intende anche la condizione di assogettamento a qualcuno. Si dice infatti: imporre un giogo! Quindi da questo deduciamo che Gesù nel Vangelo parlando di giogo ci chiede una sottomissione a lui. Infatti ci dice: prendete il mio giogo sopra di voi.
Bene. Ora però questo giogo non è pesante, non è opprimente. Anzi dice Gesù che è un giogo dolce. Non è il giogo imposto dagli scribi e dai farisei e dai dottori della legge che "percorrono il mare e la terra per fare un solo proselito e lo rendono figlio della Geenna” e che "caricano gli uomini di pesi insopportabili e loro non li toccano neppure con un dito”. No, il giogo di Gesù è dolce.
Gesù invita stanchi e oppressi a prendere il suo giogo. Come dire: lasciatevi sottomettere da me, allora troverete ristoro. Ma gli uomini non si vogliono sottomettere a Dio. Rivendicano la loro libertà, la loro autonomia. Non hanno voglia di portare nessun giogo. Ed e’ così che invece si ritrovano a perdere tutto, perché diceva Dostoevskij: chi non si inginocchia di fronte a Dio, si inginocchierà inevitabilmente di fronte agli uomini.

Recita
Vittoria Salvatori

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Mercoledì 11 Dicembre 2024
II settimana di Avvento

Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaìa
Is 40,25-31
 
«A chi potreste paragonarmi,
quasi che io gli sia pari?» dice il Santo.
Levate in alto i vostri occhi e guardate:
chi ha creato tali cose?
Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito
e le chiama tutte per nome;
per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza
non ne manca alcuna.
 
Perché dici, Giacobbe,
e tu, Israele, ripeti:
«La mia via è nascosta al Signore
e il mio diritto è trascurato dal mio Dio»?
Non lo sai forse?
Non l'hai udito?
Dio eterno è il Signore,
che ha creato i confini della terra.
Egli non si affatica né si stanca,
la sua intelligenza è inscrutabile.
Egli dà forza allo stanco
e moltiplica il vigore allo spossato.
Anche i giovani faticano e si stancano,
gli adulti inciampano e cadono;
ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza,
mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi.


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 102 (103)

R. Benedici il Signore, anima mia.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R.
 
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia. R.
 
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R.

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