Luca 12, 35-38: "Vigilanza..."- (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 12,35-38

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

Meditazione
I Padri del deserto, grandi maestri spirituali dei primi secoli sostenevano che non può esserci preghiera senza vigilanza del cuore. La vigilanza a sua volta va a braccetto con l’attenzione. Sono due atteggiamenti profondamente legati fra loro. L’attenzione è l’opposto della superficialità e della distrazione, perché dice la capacità di fissare lo sguardo su ciò che è essenziale e verso di esso restare in tensione. E’ l'attesa (l'attendere, in latino, significa tendere, essere teso verso).
La vigilanza, poi, è la custodia dell’attenzione: non si può essere attenti se si è appesantiti, assonnati, se manca una sobrietà di cuore e di mente. In senso stretto, la vigilanza è l’atteggiamento di un’anima ben sveglia, presente a se stessa circospetta e attenta a non lasciarsi sorprendere dall’avversario demoniaco che cerca di introdursi nella mente e nel cuore.
Ad un fratello illuso della tranquillità del suo cuore, un anziano monaco rispose che solo un cuore vigilante rende possibile un discernimento della lotta:

«Il fratello continuava a dirgli: Io non vedo lotte nel mio cuore. L’anziano gli rispose: Tu sei un edificio aperto da tutti i lati. Chiunque entra da te, ne esce a proprio piacimento. E tu, tu non sai ciò che accade. Se tu avessi una porta, se tu la chiudessi ed impedissi ai cattivi pensieri di entrare, allora li vedresti fermi all’esterno e combattere contro di te».

E’ richiesta nella spiritualità del deserto la porta della vigilanza per impedire ai sensi e al corpo di cadere nei lacci del nemico.
Ma guardate anche oggi la psicologia, ad esempio, ci indirizza verso la medesima strada. Qualsiasi psicologo sostiene che l’uso sregolato e maldestro dello smartphone disturba l’equilibrio mentale dei ragazzi e riduce attenzione e capacità di concentrazione. E sapete perché? Perché nel web non ci sono cornici, non c’è confine tra una cosa e l'altra. Tutto continua in tutto. Invece c’è bisogno di distinguere, di separare, di ordinare, di avere porte, finestre.
Quindi oggi come allora è necessaria la vigilanza e l’attenzione.
Sapete in greco attenzione si dice prosoché. E preghiera proseuchè. Pensate come si somigliano. Non per questo i padri dicevano che l’attenzione è madre della preghiera.
Ora tornando al Vangelo e concludendo, il servo è beatificato da Gesù proprio per questa capacità di vigilanza e attenzione. E’ sveglio e integro. Subito allora aprirà al padrone che torna nel mezzo della notte. E noi, invece, siamo così svegli?

Recita
Francesca Cevoli

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Martedì 22 Ottobre 2024
XXIX settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 2,12-22
 
Fratelli, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.
Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.
Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia.
Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini.
Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.
Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 84 (85)

R. Sei tu, Signore, la nostra pace.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra. R.
 
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo. R.
 
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino. R.

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