Luca 11,47-54: "La chiave della conoscenza...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 11,47-54

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Meditazione
Il film è Centochiodi. Il regista Ermanno Olmi, il mio preferito. Ogni suo film è un piccolo trattato di spiritualità. Questo appena ascoltato è il dialogo tra il professore e il comandante dei carabinieri. L’accusa al prof è quella di aver trafitto con i chiodi cento libri al pavimento della storica biblioteca universitaria. Perché lo ha fatto? Proviamo a capirlo insieme commentando il Vangelo di oggi.
Gesù di fatto oggi inchioda non al pavimento, ma al muro i dottori della legge.
Guai a voi dottori della legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito.
E anche qui ci domandiamo: perché lo fa? Questa domanda si intreccia ad altre che mi scorrono nella mente: Chi sono questi dottori della legge che portano via le chiavi della conoscenza? Non dovrebbe essere l’esatto contrario? Non dovrebbero essere costoro i maestri della conoscenza, quelli che introducono nella via della sapienza? Perché diventano invece impedimento ai discepoli? E come mai neppure loro, i maestri, entrano nelle stanze della conoscenza ? Certo che Gesù con queste frasi ti scombussola tutto ciò che è assodato. L’equazione è chiara: il maestro insegna, l’allievo impara. Eppure nel Vangelo non è così. Come non lo è nel film. Tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico. Per questo il professore ribelle li inchioda. Cosa manca a quei dottori della legge per essere maestri in grado di aprire le porte della conoscenza? Manca appunto la capacità di relazione, il saper perdere tempo con un amico al bar. Manca la dinamica affettiva, l’umanizzazione del pensiero, del logos, della mente. Quei maestri non sono cattivi maestri, ciò che insegnano è giusto: è la legge di Mosè. Ma non sanno amare i fratelli, non sanno educare i discepoli: pertanto il loro insegnamenti è vano e la legge diventa lettera morta come dirà poi San Paolo. Non è così anche per tutti i libri del mondo? Dalla Divina Commedia ai Promessi Sposi se ad insegnarli sono professori senza passione educativa, senza il cuore del buon maestro allora anche quei capolavori saranno lettera morta da crocifiggere per tantissimi alunni. Andate a chiedere ai ragazzi se sanno qualcosa di don Abbondio. Vi risponderanno: è forse il prete della parrocchia? Così dicendo confermeranno due verità: una scuola incapace di insegnare e una parrocchia sconosciuta ai giovani.

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Giovedì 17 Ottobre 2024
XXVIII settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 1,1-10

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono a Èfeso credenti in Cristo Gesù: grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d'amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui, mediante il suo sangue,
abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
secondo la ricchezza della sua grazia.
Egli l'ha riversata in abbondanza su di noi
con ogni sapienza e intelligenza,
facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
secondo la benevolenza che in lui si era proposto
per il governo della pienezza dei tempi:
ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra.


Salmo Responsoriale
Dal Sal 97 (98)

R. Il Signore ha rivelato la sua giustizia.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d'Israele. R.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore. R.

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