Giovanni 6,60-69: "Da chi andremo Signore?" (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 6, 60-69

Testo del Vangelo
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo averlo ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Meditazione
Eppure una delle sensazioni più belle rimane guardare qualcuno e accorgerti che il suo sgardo era già su di te.
Ho letto questa frase sul profilo Whatsapp di una ragazzina della parrocchia, mi è piaciuta tantissimo perché l'ho rimandata immediatamente alla mia relazione con Gesù. Uno dei momenti più vibranti è proprio quello in cui senti di essere anticipato dal suo sguardo: tu lo cerchi e Lui già ti guardava. E l'essere così guardato ti riempie di gioia. Ma non solo. Senti anche che quell'incrocio di sguardi dà senso alla tua ricerca. Sant'Agostino, lo sappiamo, è stato un grande cercatore di Dio, eppure un giorno si sentì così rispondere da Lui:"Tu non mi cercheresti se non mi avessi già trovato, se io non ti avessi già trovato".
La ricerca di Dio non dipende dalle nostre forze, dalle nostre capacità, è semplicemente un essere attirati da Lui. "Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre», dice oggi Gesù nel Vangelo. Un mistero assoluto. Indro Montanelli, uno dei più grandi giornalisti del secolo scorso, uomo non credente, confessava: "Ho sempre cercato Dio e non l'ho trovato. L'ho sempre cercato perché credo che la fede possa dare una forza straordinaria". Padre Raniero Cantalamessa citò proprio queste parole nella sua omelia in San Pietro, per il Venerdì Santo, e rispose al vecchio laico: "Forse Dio non ti ha dato la fede perchè lo aiutassi a purificare la fede di chi doveva annunciartela". Chissà se la risposta del frate cappuccino ha risolto gli interrogativi di Indro Montanelli. Fatto sta che alla fede viene chiesta una purificazione prima o poi nella vita. Nel Vangelo Gesù stesso mette a dura prova i suoi discepoli e di fronte a quelle parole terribili: "Tra di voi vi sono alcuni che non credono", racconta l'evangelista che molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con Lui. Anche gli apostoli, il gruppo più ristretto dei Dodici ha titubato, al punto che Gesù gli ha chiesto una conferma: "Volete andarvene anche voi?". Ma quando uno sperimenta nella sua vita di essere stato guardato da colui che ha sempre desiderato guardare, non può che associarsi alla risposta eloquente di Pietro. "Signore da chi andremo? Tu hai parole di Vita Eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il santo di Dio".

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Domenica 25 Agosto 2024
XXI domenica del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dal libro di Giosuè
Gs 24,1-2a.15-17.18
 
In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio.
Giosuè disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».


 
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 33 (34)

R. Gustate e vedete com'è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
 
Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo. R.
 
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti. R.
 
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato. R.
 
Il male fa morire il malvagio
e chi odia il giusto sarà condannato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia. R. 
 
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 5,21-32
 
Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne.
Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!
 

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