Matteo 18, 1-5.10.12-14: "Come bambini...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 18,1-5.10.12-14

Testo del Vangelo
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
«In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda.

Meditazione
Il mondo contemporaneo secolarizzato fatica sempre più a credere negli angeli. Roba da bambini dicono. Che sia roba da bambini è verissimo, ma è anche roba da grandi. Perché dovremmo oggi più che mai noi adulti ringraziare gli angeli che sono ancora in grado di proteggere i nostri bimbi. Perché loro i bimbi mai come in questo periodo della storia stanno vivendo sulle loro spalle l’insicurezza e la fragilità di chi invece li deve proteggere
Non sono io che lo dico ma leggo e cito Massimo Ammaniti psichiatra:

"I genitori oggi faticano a crescere i figli: si comportano come genitori-compagni e non sono abbastanza rassicuranti né protettivi. A differenza di quel che accadeva in passato oggi i figli personificano i sogni e le aspettative dei genitori, perché questi investono molto sul loro futuro con corsi di sport, musica e lingue. Questi bambini quindi hanno paura di non essere all’altezza e si sentono responsabili del benessere dei loro genitori. Pensano che se riescono nella loro missione, mamma e papà saranno felici. Così, invece di guardare al futuro con curiosità e spirito d’avventura, ne sono spaventati. Non è preoccupante questo? Un tempo erano i genitori che assicuravano un futuro ai figli. Oggi i genitori non hanno certezze e di conseguenza anche i bambini si sentono in balia dell’insicurezza".

I bambini oggi vanno protetti paradossalmente dagli adulti.
Per fortuna allora che esistono ancora gli angeli custodi che prima di tutto sono testimoni di quel che gli accade, perché vedono sempre la faccia del padre nei cieli e certamente non passeranno indenni gli scandali verso i suoi piccoli.
E per fortuna che ancora esistono gli angeli che custodiscono la purezza dei bimbi che nonostante il moltiplicarsi di ansie e paure derivate da noi adulti sono ancora capaci di sorridere e di farci sorridere. D’altronde diceva Dante che sono tre le cose chi ci sono rimaste dal paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.

Recita
Gennj Fabbrucci

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Martedì 13 Agosto 2024
XIX Settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dal libro del profeta Ezechièle
Ez 2,8-3,4

Così dice il Signore: «Figlio dell’uomo, ascolta ciò che ti dico e non essere ribelle come questa genìa di ribelli: apri la bocca e mangia ciò che io ti do». Io guardai, ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me; era scritto da una parte e dall’altra e conteneva lamenti, pianti e guai.
Mi disse: «Figlio dell’uomo, mangia ciò che ti sta davanti, mangia questo rotolo, poi va’ e parla alla casa d’Israele». Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, dicendomi: «Figlio dell’uomo, nutri il tuo ventre e riempi le tue viscere con questo rotolo che ti porgo». Io lo mangiai: fu per la mia bocca dolce come il miele. Poi egli mi disse: «Figlio dell’uomo, va’, rècati alla casa d’Israele e riferisci loro le mie parole».

 
Salmo Responsoriale
Dal Sal 118 (119)

R. Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse, Signore.
Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia, 
più che in tutte le ricchezze.
I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri. R.

Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.
Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse, 
più del miele per la mia bocca. R.

Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, 
perché sono essi la gioia del mio cuore.
Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi. R.

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