Marco 9,2-10: "Trasfigurato..". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 9, 2-10

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Meditazione
Quello che abbiamo sentito era un vecchio film di Ermanno Olmi dal titolo "Durante l’estate". Mi serve da intro al tema delicato e complesso della luce.
L’esperienza della trasfigurazione che abbiamo letto è una vera e propria esperienza di luce.
Vorrei allora partire da questa domanda. Da dove arriva la luce? La risposta parrebbe facile: dal sole. In effetti non è così scontato. Se guardiamo la creazione nella Bibbia, nel libro della Genesi la luce arriva prima della creazione del sole. Dio fece la luce nel primo giorno, mentre gli astri del cielo solamente nel quarto. Quindi la Genesi ci propone una concezione nella quale il sole non è la causa prima della luce del giorno, ma sembra esserne, piuttosto, un segno distintivo, con funzioni di calendario e di lampada per illuminare la terra. Funzione analoga svolge la luna nei confronti della notte.
La luce che ci avvolge in effetti non è concentrata in un disco di dimensioni ridotte, ma è presente dovunque in forme e colori diversi: nell’azzurro del cielo sereno, nel rosso dell’alba e del tramonto, nel grigiore delle nubi e delle nebbie, nei colori del paesaggio. Non è così immediato pensare che si tratti della stessa luce, soprattutto quando il sole è già tramontato ed il cielo è ancora luminoso.
Questa complessità della luce riguarda anche la fisica. Newton, uno che se ne intendeva,  addirittura scelse di non interrogarsi troppo sulla luce quanto sui colori. Sosteneva che la luce sparisce, rimangono i colori. Sono i colori che spiegano la luce e non la luce i colori. Per Newton la proprietà della luce è un "qualcosa" senza determinare cosa sia effettivamente.
Quindi rispondendo alla domanda iniziale potremmo affermare che l’origine della luce è tanto complessa quanto misteriosa.

A livello esegetico spirituale questa introduzione mi serve a spiegare il fenomeno della trasfigurazione. Il verbo trasfigurare metamorfomai appare in tutta la Bibbia solo quattro volte e, sentite un po', è sempre al passivo. Questo vuol dire che Gesù stesso non si è trasfigurato, cioè non si è fatto luce da solo, ma Lui stesso è stato illuminato. Da dove, da chi? Non si sa. Sappiamo però che in una esperienza eccezionale di preghiera, come quella del Tabor, si è aperto così totalmente alla luce che le sue vesti sono diventate candide, un brano parallelo dice "bianchissime", cioè rivelatrici di luce. Il bianco infatti accoglie tutta la luce, mentre il nero la imprigiona.
Nel creato ogni cosa trova il suo posto, il suo colore. Così anche noi troviamo il nostro colore nel momento in cui la Luce ci attraversa.
Come di un oggetto vediamo un colore, perché è l’unico che riflette mentre gli altri li assorbe, così anche noi di fatto conteniamo tutti i colori ma ne riflettiamo solo alcuni. Dipende dalla nostra capacità di aprirci alla luce. I santi riflettono la Luce in maniera più totalizzante rispetto a noi. Alcuni al contrario potrebbero non riflettere nulla. In fisica sappiamo che il carbone e il diamante hanno le stesse proprietà eppure i colori sono all’opposto, perché il nero trattiene e non riflette, mentre il bianco riflette tutti i colori. Quindi in sintesi tutti noi abbiamo le potenzialità per lasciarci attraversare dalla luce con tante sfumature diverse di colori. Più ci apriamo alla luce divina, più ci apriamo alla trasfigurazione, più ci apriamo a Dio e più diventiamo brillanti, solari e contagiosi della santità.

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Martedì 6 Agosto 2024
Trasfigurazione del Signore

Prima Lettura
Dal libro del profeta Danièle
Dn 7,9-10.13-14

Io continuavo a guardare, quand'ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d'uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.
 
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 96 (97)

R. Il Signore regna, il Dio di tutta la terra.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.

I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria. R.

Perché tu, Signore,
sei l'Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi. R.

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