
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 7,15-20
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
Meditazione
Gesù con il Discorso della Montagna sposta il baricentro della spiritualità dagli atti esterni alla motivazione del cuore. Come facciamo a capire se il nostro cuore ha intenzioni buone o cattive? Come faccio a riconoscere un falso profeta che si atteggia a galantuomo, o un lupo rapace che si veste da pecora?
Ecco, oggi Gesù risponde a queste domande. Il cuore lo si scopre dai frutti, come per gli alberi. Dai loro frutti li riconoscerete. Attenzione non dalle opere, ma dai frutti. Si perchè se fosse dalle opere saremmo daccapo. Infatti le opere dei falsi profeti e dei lupi rapaci sono apparentemente buone, ma non i loro frutti.
C'è una differenza fra opere e frutti. Ce lo spiega molto bene San Paolo quando nella sua lettera ai Galati distingue tra opere della carne e frutto dello Spirito. Dice così: "Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come ho già detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pazienza, pace, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge”.
Quindi Paolo quando parla di opere si riferisce alla carne mentre quando parla di frutti si riferisce allo Spirito. Le opere sono qualcosa che l’uomo mette in atto, mette in scena; il frutto invece è qualcosa di connaturale all’uomo. Le opere si possono costruire, falsificare: i frutti invece arrivano spontanei. Ora ciò che arriva spontaneo dice la verità, ciò che si mette in scena dice una apparenza di verità. Ma ciò che si mette in scena dura poco. Dura solo il tempo dell’inganno. Il lupo cattivo della favola di Cappuccetto rosso finge di essere la dolce nonnina giusto il tempo dell’inganno. Poi rivela se stesso.
Per riconoscere i frutti bisogna dare tempo al tempo. Anche questa volta ci vengono in aiuto i proverbi: Se son rose fioriranno, se son spine pungeranno.
Recita
Filomena Galvani
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Mercoledì 26 Giugno 2024
XII settimana del Tempo Ordinario
Prima Lettura
Dal secondo libro dei Re
2Re 22,8-13; 23,1-3
In quei giorni, il sommo sacerdote Chelkìa disse allo scriba Safan: «Ho trovato nel tempio del Signore il libro della legge». Chelkìa diede il libro a Safan, che lo lesse. Lo scriba Safan quindi andò dal re e lo informò dicendo: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato in mano agli esecutori dei lavori, sovrintendenti al tempio del Signore». Poi lo scriba Safan annunciò al re: «Il sacerdote Chelkìa mi ha dato un libro». Safan lo lesse davanti al re.
Udite le parole del libro della legge, il re si stracciò le vesti. Il re comandò al sacerdote Chelkìa, ad Achikàm figlio di Safan, ad Acbor, figlio di Michèa, allo scriba Safan e ad Asaià, ministro del re: «Andate, consultate il Signore per me, per il popolo e per tutto Giuda, riguardo alle parole di questo libro ora trovato; grande infatti è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi, perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro, mettendo in pratica quanto è stato scritto per noi». Il re mandò a radunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. Il re salì al tempio del Signore; erano con lui tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Lesse alla loro presenza tutte le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio del Signore. Il re, in piedi presso la colonna, concluse l'alleanza davanti al Signore, per seguire il Signore e osservare i suoi comandi, le istruzioni e le leggi con tutto il cuore e con tutta l'anima, per attuare le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 118 (119)
R. Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirò sino alla fine.
Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore. R.
Guidami sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in essi è la mia felicità.
Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti
e non verso il guadagno. R.
Distogli i miei occhi dal guardare cose vane,
fammi vivere nella tua via.
Ecco, desidero i tuoi precetti,
fammi vivere nella tua giustizia. R.
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