Marco 10,1-12: "Una sola carne...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 10, 1-12

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Meditazione
Tema tanto antico quanto nuovo quello del matrimonio e del divorzio. In questo brano colpisce la fermezza di Gesù a riguardo della sacralità e l’indissolubilità del matrimonio. Da una separazione dalle rispettive famiglie d’origine, che è anche separazione dal proprio egocentrismo, l’uomo e la donna si incontrano,“diventano una carne sola” e il sigillo di questa unione è dato proprio da Dio che rende il matrimonio indissolubile.
È sull'altare che l'uomo e la donna si mettono in continuità con quelle parole "andate e fecondate la terra". Il dono della vita, primo di ogni dono nella natura che ci appartiene, Dio lo consegna all'unione tra un uomo e una donna. Certamente anche al di fuori da un matrimonio che sia religioso o no, ma è sull'altare che l'uomo e la donna aderiscono ad un progetto che ha una fonte sicura: l'amore e la fedeltà di Dio. Ed è quest’unione santa e indissolubile che ci richiama con fermezza alla fedeltà e al compimento delle promesse intraprese.

 

Recita
Simona Mulazzani

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo,

Letture di Venerdì 24 Maggio 2024
VII settimana del Tempo Ordinario 

Prima Lettura
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Gc 5,9-12

Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte.
Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore. Ecco, noi chiamiamo beati quelli che sono stati pazienti. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione.
Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra e non fate alcun altro giuramento. Ma il vostro «sì» sia sì, e il vostro «no» no, per non incorrere nella condanna.

 
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 102 (103)

R. Misericordioso e pietoso è il Signore.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia. R.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno. R.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe. R.

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