Marco 9,2-10: "Un cambio di prospettiva". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 9, 2-10

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Meditazione
Signore Tu sei lì e mi guardi.
Donami Signore di lasciarmi fare da Te! di respirare Te, di amare Te!
Donami di lasciarmi amare da Te e perdermi in questo amore, come un tempo.
TU
Questo Tu che io cerco che mi realizza, che mi da gioia, che mi riempie, che mi completa, che mi feconda, che mi fa essere madre, sorella, amica, che mi accoglie, che mi fortifica, che mi guida, che mi ama, che mi da tenerezza, che mi sostiene, che mi è intimo, che mi da gioia che mi da vita.
Questo TU è il mio sposo!
Questo “Tu” sei Tu Signore!

Gli scritti di Anna Masi sono una perla spirituale. Da lei, carissima amica salita in cielo nel Settembre del 1993, ho imparato l'intuizione della passività spirituale. Oggi me ne servo per approcciarmi al Vangelo della Trasfigurazione.
Fateci caso. Gesù oggi non parla. E' l'unico Vangelo della sua vita pubblica dove non parla.
E guarda caso il Vangelo ci presenza una esperienza di preghiera. La più alta, la più luminosa. La Trasfigurazione.
Da questa assenza di parole deduco che la preghiera, allora, non è un tanto un dire quanto un ascoltare, non è un fare quanto un lasciarsi fare. Sul Tabor Gesù viene trasfigurato, e attenzione! il Vangelo dice giusto: fu trasfigurato. Sottolineo questo perchè per secoli la traduzione indicava erroneamente che Gesù si trasfigurò. No. il verbo greco metamorfhomai è al passivo: fu trasfgurato e finalmente nella nuova edizione del Lezionario arriva la traduzione corretta. E con questo un cambiamento spirituale
Questo cambio di prospettiva è molto importante, perché ci libera da un dramma: l’orazione da prestazione. Troppo facilmente, invece, la preghiera scivolava in un esercitare un compito, un assolvere un dovere. Pregare diventava quasi sempre chiedere, ringraziare, dire, fare, guardare (tutte cose lecite e buone) … ma la scoperta è quella che sono gli occhi di Dio che si dilettano della nostra presenza nella preghiera. Così scriveva Santa Teresa nella definizione più bella di preghiera che io conosca: “la preghiera è un intimo trattenimento con cui Colui dal quale sai di essere amato”. La preghiera è quindi un lasciarsi andare ad una intimità sponsale, da innamorati.
Guardare la preghiera con l’ accentuazione della tenera passività ci aiuta a ritrovare una intimità che è fondamentale per la nostra affettività, perchè lo stare alla presenza di Dio lasciando che sia Lui ad illuminarci, è davvero consolante e bello. Ed è nell’accettazione di questo invito intimo, tu a tu con Dio, che si gioca in fondo la nostra vita di santità. Una vita di Luce.

E tu hai mai vissuto una esperienza di silenzio e di preghiera luminosa? Un tu a tu con Gesù, in intimità? C'è stato un evento spirituale, una celebrazione liturgica nella tua vita che ti ha fatto muovere la certezza di essere attraversato dall'amore idi Dio, di essere in quel momento strumento passivo ma pieno ed efficace dell'amore di Dio?

Il film che vi propongo oggi  è "Il grande silenzio". Un docufilm sulla vita dei monaci cistercensi nella storica Certosa di Grenoble. Pensate, il regista ha vissuto quattro mesi la vita dei monaci, per fare questo meraviglioso film. E' un film lento, va guardato proprio come meditazione spirituale. Molto lungo, non ci sono parole, però l'intervista finale al monaco cieco è di  tranne che l'intervista finale al monaco cieco è veramente di una rara bellezza spirituale. Lo trovate questo film anche su YouTube anche nella versione completa.

Recita
Federica Lualdi, Danilo Concordia, Giulia Tomassini

Musica di sottofondo
J.S.Bach. Matthaeus Passion. Erbarme Dich, mein Gott. Dirittti Creative Commons.

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Domenica 25 Febbraio 2024
II Domenica di Quaresima

Prima Lettura
Dal libro della Gènesi
Gn 22,1-2.9a.10-13.15-18

In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».

 
Salmo Responsoriale
Dal Sal 115 (116)
R. Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice».
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli. R.

Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore. R.

Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo,
negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme. R.

 
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 8,31b-34

Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? 
Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!

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