Luca 17,11-19: "Tu sei un Dio che opera meraviglie...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 17,11-19

Testo del Vangelo
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Meditazione
Senza batter ciglio Gesù, vedendo i lebbrosi, gli indica la via dei sacerdoti per la loro guarigione. "Andate a presentarvi ai sacerdoti ", gli dice.  Ha sempre fatto piacere almeno come sacerdote novello sapere di questo rimando di Gesù. In effetti nei miei primi anni di sacerdozio l'ho sempre un po' interpretata a mio vantaggio questa pagina di Vangelo...come dire: senza la mia mediazione sacerdotale non c'è guarigione. Come sono importante per Gesù!
Poi però con l'avanzare degli anni ho imparato a scrollarmi di dosso quella sicumera giovanile che fra l'altro mi impediva di leggere bene il contesto del Vangelo.  Mi sono accorto allora che non solo i lebbrosi guariscono mentre ancora sono per strada, ma che secondo la legge di Mosè il momento in cui ci si poteva mostrare al sacerdote era soltanto quello in cui il corpo era già stato risanato dalla malattia. Come dire: i sacerdoti firmavano semplicemente una specie di certificato di fine quarantena. Insomma fine della visione celestiale e caduta libera. La mediazione mistica esclusiva del sacerdote si riduceva ad un atto notarile di presa visione.
E qui si passa dalle stelle alle stalle. Fra l'altro un proverbio mica male, dato che anche Gesù ha fatto questa discesa. Ma il trascorre degli anni porta ancora altre saggezze. Così oggi ho trovato una nuova via per leggere questo Vangelo e ritrovarmi come sacerdote. Beh è certo e assodato: non sono io a guarire nessuno, né dalle malattie spirituali tantomeno da quelle fisiche. Ma Gesù sì! Lo fa!  E permette, pensate, a me povero e umile mortale di vedere i segni tangibili dei suoi miracoli. Mi spiego meglio: una volta quando qualcuno veniva a confessarsi mi arrogavo dentro di me quasi il diritto di poterlo convertire con le mie parole, oggi invece constato la bellezza ben più ampiamente sproporzionata di vedere come chi arriva al confessionale è già stato toccato dalla grazia di Dio. E questa non è solo una presa visione, vi assicuro. E' emozione straordinaria. In certi casi non trattengo le lacrime. Sta qui la portata del sacerdote: vedere ogni giorno la potenza di Dio dispiegarsi sul tappeto della storia degli uomini e provare a raccontarla un po' come sto facendo anche con questi commenti. 
E a proposito di grazie non posso che dire ancora grazie per Pregaudio. Fra poco festeggiamo il suo compleanno: il 28 Novembre! E anche qui. Ritengo sia solo un Suo dono: posso solo contemplarlo e ringraziare Dio. E non posso che chiedervi di continuare a sostenerci, non per me, ma per voi o meglio per tutti noi. 

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

 

Letture di Mercoledì 15 Novembre 2023
XXXII settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dal libro della Sapienza
Sap 6,1-11
 
Ascoltate, o re, e cercate di comprendere;
imparate, o governanti di tutta la terra.
Porgete l’orecchio, voi dominatori di popoli,
che siete orgogliosi di comandare su molte nazioni.
Dal Signore vi fu dato il potere
e l’autorità dall’Altissimo;
egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi:
pur essendo ministri del suo regno,
non avete governato rettamente
né avete osservato la legge
né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
Terribile e veloce egli piomberà su di voi,
poiché il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto.
Gli ultimi infatti meritano misericordia,
ma i potenti saranno vagliati con rigore.
Il Signore dell’universo non guarderà in faccia a nessuno,
non avrà riguardi per la grandezza,
perché egli ha creato il piccolo e il grande
e a tutti provvede in egual modo.
Ma sui dominatori incombe un’indagine inflessibile.
Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole,
perché impariate la sapienza e non cadiate in errore.
Chi custodisce santamente le cose sante sarà riconosciuto santo,
e quanti le avranno apprese vi troveranno una difesa.
Bramate, pertanto, le mie parole,
desideratele e ne sarete istruiti.

 
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 81 (82)

R. Alzati, o Dio, a giudicare la terra.
Difendete il debole e l’orfano,
al povero e al misero fate giustizia!
Salvate il debole e l’indigente,
liberatelo dalla mano dei malvagi. R.

Io ho detto: «Voi siete dèi,
siete tutti figli dell’Altissimo,
ma certo morirete come ogni uomo,
cadrete come tutti i potenti». R.

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