Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 9,9-13
Testo del Vangelo
In quel tempo, mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Meditazione
Gesù ad alcuni dice: "Vieni", ad altri dice: "Va". E solitamente a quelli che guarisce da qualche infermità dice: "Va", cioè non gli permette di seguirlo, ma li rimanda a casa. Mentre ad altri, diremmo insospettabili, dice vieni e li chiama ad una sequela stretta. Non ci addentriamo dentro i criteri con i quali Gesù opera questo discernimento. Probabilmente anche lui non ne aveva piena consapevolezza! La vocazione riguarda direttamente la mente imperscrutabile del Padre.
Fatto sta che oggi un altro insospettabile viene convocato da Gesù. Matteo, futuro santo evangelista, quel giorno ha cominciato la sua carriera di discepolo speciale. Con un sì ha deciso di seguire Gesù.
Ma per andare dove? Esattamente a casa sua. Come per Zaccheo ed altri queste grandi conversioni vengono inaugurate con un lauto banchetto. Ma non è stato così anche per il figliol prodigo? E ovviamente come in quella parabola il fratello maggiore non gradì la generosità del padre e anche oggi la stessa storia. I farisei sono un po' quel fratello maggiore, mai capaci di gioire della gioia degli altri.
Recita
Sabrina Boschetti
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Mercoledì 21 Settembre 2023
Festa di San Matteo apostolo ed evangelista
Prima lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 4,1-7.11-13
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 18 (19)
R. Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia. R.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio. R.
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