
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 13,18-23
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Meditazione
Oggi onestamente non ci sarebbe bisogno di spiegare il Vangelo perché fa tutto Gesù.
Però sento il bisogno di contemplare la figura di questo seminatore che, come nel quadro di Van Gogh, semina quasi distrattamente il seme della Parola. Pare si allontani rispetto al tracciato andando a gettare il seme fuori dei solchi preparati pazientemente dal contadino. Semina dappertutto, sulla strada, nei rovi, sul terreno sassoso come un cieco mandato solitario senza riferimenti intorno a lui.
Ma in realtà dove semina costui?
Dirà la liturgia dei Vespri: il Figlio di Dio viene per seminare nei solchi dell'umanità il seme della Parola. Bellissimo. Quel seminatore semina nei solchi dell’umanità. I solchi dicono delle spaccature, dei tagli, delle fenditure, scavi aperti, segni, ferite. I solchi di un viso sono le rughe. È l'umanità segnata dal tempo e dalla Storia. E’ la Storia stessa che apre e richiude quel terreno su cui il cieco seminatore getta il seme. E così la storia degli uomini diventa lo stesso Regno. Nel dipinto di Van Gogh l’andamento cronologico della semina è capovolto. Dietro il seminatore brilla già l’oro del grano come se Dio vedesse già nei solchi aridi della terra la luce del Regno che verrà.
Ma in fondo la semina non è nella fede già tempo di raccolta? La terra non copre forse il suo segreto per il tempo dell’incubazione per aiutarci a credere ciò che non è ancora, ciò che sarà, che fiorirà, che darà frutti. La semina è il tempo di gettar via piangendo, come dicono i salmi, per poi raccogliere in letizia.
Concludo a proposito con questo bel passaggio di una teologa protestante, Lidia Maggi.
Recita
Sara Urbinati
Musica di sottofondo
Arrangiamento musica di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Venerdì 28 Luglio 2023
XVI Settimana del Tempo Ordinario
Prima Lettura
Dal libro dell'Èsodo
Es 20,1-17
In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole:
«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile:
Non avrai altri dèi di fronte a me.
Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio,
perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano.
Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato.
Onora tuo padre e tua madre,
perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese
che il Signore, tuo Dio, ti dà.
Non ucciderai.
Non commetterai adulterio.
Non ruberai.
Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Non desidererai la casa del tuo prossimo.
Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
Salmo Responsoriale
Dal Sal 18 (19)
R. Signore, tu hai parole di vita eterna.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. R.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. R.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante. R.
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