
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 10,37-42
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Meditazione
Gesù parte in quarta e conclude in retromarcia, quasi a venirci a riprendere. Sì, perché con le prime frasi lo perdiamo già di vista. E’ un linguaggio duro, quasi spietato. Come può chiederci di amarlo più di una madre o più di un figlio? Ricordo al proposito un simpatico aneddoto che mi raccontò una mamma durante le benedizioni nelle case. La sua bimba frequentava una scuola elementare tenuta dalle suore e un bel giorno la maestra di religione interrogò i bambini chiedendo se loro volevano più bene a Gesù che alla mamma e al papà. Tutti erano un po' intimoriti e andavano dietro le indicazioni della suora che li pilotava prendendo alla lettera il brano evangelico. Ma la bambina di questa mamma reagì, coraggiosamente alzò la mano e disse: "Io voglio più bene a mia mamma che a Gesù. Perché mia mamma la vedo, Gesù no".
Perlomeno è stata sincera.
Ad oggi gli direi, a conferma di quel dissenso, che in seno alla Chiesa ha avuto predecessori illustri. Pensate al priore di Barbiana, il nostro amato don Milani che in una delle sue lettere agli studenti scrisse così: "Carissimi ragazzi ho voluto più bene a voi che a Dio". Che dire quindi? Don Milani non aveva mai letto il Vangelo di oggi?
Ma andiamo avanti con l’analizzare il brano. Dopo averci stordito con questa partenza da formula uno, ecco che Gesù rallenta e arriva a concludere il brano con qualcosa di dolce e semplice.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere di acqua fresca non perderà la sua ricompensa.
Ci viene ora spontaneo chiederci. Qual’è il senso di un Vangelo così apparentemente schizofrenico?
Il senso sta nella misteriosa coincidenza dei due estremi. Qui riprendo una riflessione di Padre Ermes Ronchi.
"Il dare tutta la vita o anche solo una piccola cosa, la croce e il bicchiere d'acqua sono i due estremi di uno stesso movimento: dare qualcosa, un po', tutto, perché nel Vangelo il verbo amare si traduce sempre con il verbo dare: Dio ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio. Non c'è amore più grande che dare la vita!
Un bicchiere d'acqua, dice Gesù, un gesto così piccolo che anche l'ultimo di noi, anche il più povero può permettersi. E tuttavia un gesto non banale, un gesto vivo, significato da quell'aggettivo che Gesù aggiunge, così evangelico e fragrante: acqua fresca.
Acqua fresca deve essere, vale a dire l'acqua buona per la grande calura, l'acqua attenta alla sete dell'altro, procurata con cura, l'acqua migliore che hai, quasi un'acqua affettuosa con dentro l'eco del cuore.
Dare la vita, dare un bicchiere d'acqua fresca, ecco la stupenda pedagogia di Cristo. Un bicchiere d'acqua fresca se dato con tutto il cuore ha dentro la Croce. Tutto il Vangelo è nella Croce, ma tutto il Vangelo è anche in un bicchiere d'acqua.
Nulla è troppo piccolo per il Signore, perché ogni gesto compiuto con tutto il cuore ci avvicina all'assoluto di Dio.
Amare nel Vangelo non equivale ad emozionarsi, a tremare o trepidare per una creatura, ma si traduce sempre con un altro verbo molto semplice, molto concreto, un verbo fattivo, di mani, il verbo dare”.
Recita
Cristian Messina
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Domenica 2 Luglio 2023
XIII Domenica del Tempo Ordinario Anno A
Prima Lettura
Costui è un uomo di Dio, un santo, si fermi da noi.Dal secondo libro dei Re
2Re 4,8-11.14-16a
Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c’era un’illustre donna, che lo trattenne a mangiare. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei.
Ella disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. Facciamo una piccola stanza superiore, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere; così, venendo da noi, vi si potrà ritirare».
Un giorno che passò di lì, si ritirò nella stanza superiore e si coricò. Eliseo disse [a Giezi, suo servo]: «Che cosa si può fare per lei?». Giezi disse: «Purtroppo lei non ha un figlio e suo marito è vecchio». Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; ella si fermò sulla porta. Allora disse: «L’anno prossimo, in questa stessa stagione, tu stingerai un figlio fra le tue braccia».
Salmo Responsoriale
Dal Sal 88 (89)
R. Canterò per sempre l'amore del Signore.
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà». R.
Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia. R.
Perché tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele. R.
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 6,3-4.8-11
Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
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