Matteo 10, 26-33: "Non abbiate paura!". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 10,26-33

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Meditazione
Sono le parole di Sonny, boss di un quartiere del Bronx da cui prende anche il titolo questo bellissimo film di De Niro. Non sono parole ispirate alla bontà evangelica ovviamente, ma le prendo come spunto per introdurre il commento al Vangelo. Nel film Sonny istruisce il giovanissimo Calogero con alcune perle di saggezza mafiosa facendogli capire che la sua autorità dipende dalla paura che gli altri hanno di lui. Più le persone sono impaurite e più il boss Sonny può gestire il potere. Ecco perché nel Vangelo Gesù, conoscendo queste dinamiche viziose, è diretto: non abbiate paura degli uomini. Gesù non ha avuto paura né degli uomini, e neppure degli uomini potenti, né delle autorità religiose e neppure delle autorità civili romane. E ci invita a non avere paura. La paura ci mantiene schiavi, ci confina nell’isolamento dalle relazioni vere, ci sprofonda negli abissi della solitudine distruttiva. Non aver paura degli uomini è segno di fiducia in Dio, nella Sua Provvidenza, nella sua Paternità. Oggi rischiamo di aver paura degli uomini. Abbiamo paura del diverso , dell’altro, di chi la pensa diversamente. L’uomo ha paura della donna e la donna dell’uomo. Abbiamo oramai meno paura ormai degli animali che degli uomini. Per questo rischiamo di isolarci, di difenderci, di esorcizzare l’altro, quello diverso da noi. Ma questo non è Vangelo! Questo non è il Cristianesimo.

 

 

Recita
Claudia Raffaelli

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Domenica 25 Giugno 2023
XII Domenica del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dal libro del profeta Geremìa
​Ger 20,10-13

Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all'intorno!
Denunciatelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
 
Salmo Responsoriale
Dal Sal 68 (69)

R. Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio.
Per te io sopporto l'insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me. R.

Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.
Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore;
volgiti a me nella tua grande tenerezza. R.

Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brùlica in essi. R.
 
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 5,12-15

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.
Fino alla Legge infatti c'era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti.

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