Giovanni 14,15-21: "L'amore ci trasforma.." (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 14,15-21

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Meditazione
Cos'è l'amore? L'amore è osservare i comandamenti di Dio. Gesù all'inizio del Vangelo dice infatti così: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti".  Quindi amare significa obbedire a dei comandamenti. Ma quali sono questi comandamenti?
Da sempre mi sono piaciuti i film post apocalittici e ultimamente questa serir interminabile: The walking dead, su Disney Plus, "Il morto che cammina"... non lo consiglio ovviamente a tutti...  Però è molto, molto interessante e la domanda mi rimane sempre la medesima: in un malaugurato futuro mondo che sopravviverà al nucleare o ai cambiamenti climatici cosa ci resterà del Vangelo di Gesù?
L'uomo sarà obbligato ad una spietata legge di sopravvivenza dove la vita propria necessiterà della morte altrui. E avverrà, come sosteneva il filosofo Hobbes: homo homini lupus. L'uomo sarà lupo degli altri uomini.

Cosa significherà allora amare? Ecco direi che proprio in questa situazione off limits amare significherà obbedire a dei comandamenti. Non uccidere, ad esempio! Rispettare la sacralità della vita  umana. Una umanità che dimenticherà questo comandamento è destinata a non amare più. E una umanità che non ama diventa disumana.

Quindi riprendendo la precedente domanda quali sono i comandamenti? Direi che sono i comandamenti che Dio ha consegnato a Mosè. I dieci comandamenti, comandamenti base, che non sono solo per il popolo d'Israele ma per l'umanità intera, perché possa vivere bene...

Ecco, nel Vangelo c'è un crescendo. Direte voi: un crescendo nell'amore? Si l'amore non è mai qualcosa di scontato, non è qualcosa di statico, è sempre un dinamismo, è sempre in ricerca, è sempre in cammino e necessita, l'amore, di un volto, di una presenza, che lo rassicuri e lo riattivi ogni giorno. Per questo il Vangelo continua così: Vi darò un Paraclito, cioè vi darò lo Spirito Santo, cioè vi darò una presenza, un volto, qualcuno che vi rassicuri ogni giorno, qualcuno che riattivi il motore che è l'amore.
Senza quel volto, davvero faremmo fatica.  

Ma di fatto il popolo d'Israele così ha fatto. Quando Mosè ha dato i comandamenti, ha chiesto "Li osserverete? - "Sì, sì..". E poi? E poi non li hanno osservati...perché? Noi lo sappiamo...perché mancava ancora lo Spirito Santo, mancava ancora l'avvenimento pasquale e anche i discepoli...pensiamo a Pietro: "Morirò con te!" e poi lo rinnega... Perché gli mancava ancora lo Spirito Santo, gli mancava ancora quella presenza...dirà Gesù: Non vi lascerò orfani. Noi abbiamo bisogno di questo. Abbiamo bisogno di un Dio che non ci lasci orfani, di un Dio che entri in amicizia con noi. 

Dirà Gesù: "Ecco non vi chiamo più servi, ma amici". Questo è il passaggio: da servi che mettono in pratica i comandamenti, giustamente, ad amici di Gesù. Questo ci trasforma! Questo fa sì che diventiamo veri discepoli. E' l'amicizia con Dio che ci trasforma.
Non è semplicemente mettere in pratica i comandamenti.

Teresa s'Avila aveva scoperto questa cosa: dopo 18 anni che è stata in un monastero ha capito che ha sbagliato tutto. Non aveva fatto cose malvagie, non aveva fatto peccati mortali, come dice lei... semplicemente non aveva capito che la sua vita doveva diventare un intimo intrattenimento amicale con colui dal quale sai di essere amato. Così è la definizione di orazione per Teresa. 

Ecco, noi dobbiamo appassionarci all'amicizia con Gesù, dobbiamo credere che lui non ci lasci soli, che non ci lasci orfani, così la nostra vita si trasforma e così l'amore diventerà sempre più vero, sempre più credibile, sempre più sincero. L'amore camminerà verso la pienezza della figliolanza di Figli di Dio. 

 

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Domenica 14 Maggio 2023
VI Domenica del Tempo pasquale

Prima Lettura
Dagli Atti degli Apostoli
At 8,5-8.14-17

In quei giorni, Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.
Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.


Salmo Responsoriale
Dal Sal 65 (66)

R. Acclamate Dio, voi tutti della terra.
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere! R.

A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini. R.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno. R.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia. R.

Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
1Pt 3,15-18

Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.
Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.
Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.

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