Luca 21,5-19: "La morte: l'altra faccia della vita...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 21,5-19

Testo del Vangelo
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

 

Meditazione
Perdonatemi questo frame di Totò ad inizio commento. Ma chi meglio del grande comico napoletano poteva sciogliere l’imbarazzo di fronte alla morte? Perché di morte e di morti violente si parla nel Vangelo. E i discepoli a far domande stupide sul dove e sul quando. Domande scontate e di circostanza. Ma pensate davvero fossero interessati a sapere quando accadranno queste cose e quale sarà il segno? Queste sono cose che incuriosiscono, finché riguardano altri. Che se forse Gesù avesse risposto con data e ora quegli uomini sarebbero stati più tranquilli? Nessun uomo in realtà desidera conoscere il momento della sua morte. Mi viene in mente quel film abbastanza recente: "Dio esiste e vive a Bruxelles” dove ciascun uomo sulla terra viene a sapere, con un sms inviato da Dio sui cellulari, il giorno della propria morte. E' il panico!
Tutti esorcizziamo la morte. Chi sdraiato nelle poltrone dell’indifferenza e chi naufragando negli oroscopi o nella ricerca ossessionata di segni apocalittici. Ma perché evitiamo la morte? Fondamentalmente perché non abbiamo fede. Lo abbiamo già detto: la morte ci appartiene fin dalla nascita o meglio citando un film di Wim Wenders la morte è una freccia scoccata dal futuro che ci raggiunge personalmente. Vi lascio proprio con il dialogo della morte nel film "Palermo Shooting” del regista tedesco.

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Domenica 13 Novembre 2022
XXXIII Domenica del Tempo Ordinario Anno C 

Prima Lettura
Dal libro del profeta Malachìa
Ml 3,19-20a
 
Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio.
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.


 
Salmo Responsoriale
Dal Sal 97 (98)

R. Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore. R.
 
Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra. R.
 
Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine. R.
 
Seconda Lettura
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
2 Ts 3,7-2
 
Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità.

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