Luca 9,51-56: "Senza misericordia..". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 9,51-56

Testo del Vangelo
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l'ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Meditazione
Una tentazione spirituale terribile dei cristiani è quella di sentirsi già arrivati. Nella storia della Chiesa questa tentazione ha portato diverse eresie: una fra tutte lo Gnosticismo. Senza farla troppo lunga, alcuni credevano di essere gli eletti, perché capaci di cogliere le intuizioni spirituali più profonde, la cosiddetta gnosi, cioè la conoscenza spirituale. Ma questo li portava alla superbia perché, sentendosi dei privilegiati, disdegnavano gli altri, gli ignoranti o comunque chi non la pensava come loro. Possiamo dire che nel Vangelo di oggi abbiamo conosciuto due eretici: san Giacomo e san Giovanni. Per fortuna Gesù li ha educati pian piano alla misericordia.
Vi faccio ora ascoltare alcuni stralci di una relazione di Padre Rupnik sulla tentazione spirituale, di cui vi ho accennato, che vive ancora oggi nella Chiesa.

Recita
Filomena Galvani

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo con un intervento audio di padre M.Rupnik

Letture di Martedì 27 Settembre 2022
XXVI settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dal libro di Giobbe
Gb 3,1-3.11-17.20-23

Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno. Prese a dire:
«Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: “È stato concepito un maschio!”.
Perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e due mammelle mi allattarono?
Così, ora giacerei e avrei pace,
dormirei e troverei riposo
con i re e i governanti della terra,
che ricostruiscono per sé le rovine,
e con i prìncipi, che posseggono oro
e riempiono le case d’argento.
Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
o come i bambini che non hanno visto la luce.
Là i malvagi cessano di agitarsi,
e chi è sfinito trova riposo.
Perché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha amarezza nel cuore,
a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
che godono fino a esultare
e gioiscono quando trovano una tomba,
a un uomo, la cui via è nascosta
e che Dio ha sbarrato da ogni parte?».


 
Salmo Responsoriale
Dal Sal 87 (88)

R. Giunga fino a te la mia preghiera, Signore.
Signore, Dio della mia salvezza,
davanti a te grido giorno e notte.
Giunga fino a te la mia preghiera,
tendi l’orecchio alla mia supplica. R.

Io sono sazio di sventure,
la mia vita è sull’orlo degli inferi.
Sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa,
sono come un uomo ormai senza forze. R.

Sono libero, ma tra i morti,
come gli uccisi stesi nel sepolcro,
dei quali non conservi più il ricordo,
recisi dalla tua mano. R.

Mi hai gettato nella fossa più profonda,
negli abissi tenebrosi.
Pesa su di me il tuo furore
e mi opprimi con tutti i tuoi flutti. R.

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