
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 11,28-30
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Meditazione
Cos’è il giogo? Il giogo è un dispositivo, concepito fin dall'antichità per la trazione animale, che, applicato alla parte anteriore del corpo di uno o più animali da tiro, ne permette la sottomissione. Come giogo si intende anche la condizione di assogettamento a qualcuno. Si dice infatti: imporre un giogo! Quindi da questo deduciamo che Gesù nel Vangelo parlando di giogo ci chiede una sottomissione a lui. Infatti ci dice: prendete il mio giogo sopra di voi.
Bene. Ora però questo giogo non è pesante, non è opprimente. Anzi dice Gesù che è un giogo dolce. Non è il giogo imposto dagli scribi e dai farisei e dai dottori della legge che "percorrono il mare e la terra per fare un solo proselito e lo rendono figlio della Geenna” e che "caricano gli uomini di pesi insopportabili e loro non li toccano neppure con un dito”. No, il giogo di Gesù è dolce.
Gesù invita stanchi e oppressi a prendere il suo giogo. Come dire: lasciatevi sottomettere da me, allora troverete ristoro. Ma gli uomini non si vogliono sottomettere a Dio. Rivendicano la loro libertà, la loro autonomia. Non hanno voglia di portare nessun giogo. Ed e’ così che invece si ritrovano a perdere tutto, perché diceva Dostoevskij: chi non si inginocchia di fronte a Dio, si inginocchierà inevitabilmente di fronte agli uomini.
Recita
Vittoria Salvatori
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Giovedì 14 Luglio 2022
XV settimana del Tempo Ordinario
Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaìa
Is 26,7-9.12.16-19
Il sentiero del giusto è diritto,
il cammino del giusto tu rendi piano.
Sì, sul sentiero dei tuoi giudizi,
Signore, noi speriamo in te;
al tuo nome e al tuo ricordo
si volge tutto il nostro desiderio.
Di notte anela a te l'anima mia,
al mattino dentro di me il mio spirito ti cerca,
perché quando eserciti i tuoi giudizi sulla terra,
imparano la giustizia gli abitanti del mondo.
Signore, ci concederai la pace,
perché tutte le nostre imprese tu compi per noi.
Signore, nella tribolazione ti hanno cercato;
a te hanno gridato nella prova, che è la tua correzione per loro.
Come una donna incinta che sta per partorire
si contorce e grida nei dolori,
così siamo stati noi di fronte a te, Signore.
Abbiamo concepito,
abbiamo sentito i dolori
quasi dovessimo partorire:
era solo vento;
non abbiamo portato salvezza alla terra
e non sono nati abitanti nel mondo.
Ma di nuovo vivranno i tuoi morti.
I miei cadaveri risorgeranno!
Svegliatevi ed esultate
voi che giacete nella polvere.
Sì, la tua rugiada è rugiada luminosa,
la terra darà alla luce le ombre.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 101 (102)
R. Il Signore dal cielo ha guardato la terra.
Tu, Signore, rimani in eterno,
il tuo ricordo di generazione in generazione.
Ti alzerai e avrai compassione di Sion:
è tempo di averne pietà, l'ora è venuta!
Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre
e li muove a pietà la sua polvere. R.
Le genti temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro preghiera. R.
Questo si scriva per la generazione futura
e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:
«Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato la terra,
per ascoltare il sospiro del prigioniero,
per liberare i condannati a morte». R.
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