Luca 15,3-7: "Il Cuore di Gesù...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 15,3-7

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola:
«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?
Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”.
Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».

Meditazione
Per capire la festa liturgica di oggi, festa del Sacratissimo Cuore di Gesù, è necessario concederci una breve catechesi sul cuore come dimensione spirituale. Breve come catechesi, magari lunga come omelia.
Dunque il cuore, nella Bibbia, è sempre stato ritenuto sorgente di vita spirituale. Ma contrariamente ad una idea romantica e spesso ricorrente nell'immaginario collettivo, il cuore, soprattutto nell'Antico Testamento, era associato a pozze inquinate piuttosto che a fonti chiare di fresche acque.
Provate a prendere le prime dieci parole cuore nel libro della Genesi e ve ne accorgerete di persona.
Al capitolo 6 ad esempio viene detto “Ogni disegno concepito nel cuore degli uomini non era altro che male”, al capitolo 8 "il cuore dell'uomo è incline al male" e al capitolo 45 "il suo cuore rimase freddo". Andando avanti con i libri della Bibbia non è che la situazione migliori,anzi, tanto che il profeta Ezechiele è chiamato a profetizzare un cambiamento radicale nella struttura spirituale degli uomini. Al capitolo 36 così è citato: "Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei precetti."
Ecco, constatiamo che il cuore dell' uomo è quindi malato, necessita di un trapianto. A fronte quindi di tante suggestive citazioni che si leggono oggi, come "va dove ti porta il cuore", o "non si vede bene se non con il cuore", o "al cuor non si comanda” etc etc... la Bibbia risponde con una visione molto più disincantata. Gesù stesso pone il cuore come fonte di pensieri contaminati quando nel Vangelo di Matteo cita "Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male». (Mc 7,14-23)
Quindi la Bibbia ci rimanda ad una visione negativa o perlomeno pessimista circa il cuore degli uomini? Proveremo tra breve a rispondere.
Intanto poniamo le certezze. Primo: Il cuore è elemento vitale. Così come nel corpo fisico, così nella sfera spirituale il cuore è indispensabile per la vita. Può mancare un arto, un braccio, un polmone, un rene, ma se manca il cuore si muore. Non per niente in guerra insegnano a colpire al cuore.
Secondo: il cuore ci rimanda ad altro da noi. Non siamo noi che guidiamo il cuore o che comandiamo il cuore. E’ lui che ci guida, nonostante noi. E’ una dipendenza totale, verificabile dalla medicina, dalla spiritualità, ma anche dalle scienze umane come la filosofia o la psicologia.
Sentite Massimo Recalcati cosa dice al riguardo...

Queste verità di fondo ci aprono quindi ad una considerazione di fede. Se il cuore è l’organo di governo della nostra spiritualità, il battito del cuore ci rende vivi spiritualmente. E il battito del cuore è lo spirito in noi. Se la nostra vita dipende dal cuore, ciò che abita il cuore, quindi lo spirito di Dio, è ciò a cui apparteniamo.
E ora proviamo a fare un passo indietro e a tornare alla domanda di prima. La Bibbia ci rimanda ad una visione negativa di cuore? La risposta è: sì. Ma non è una risposta definitiva. Diciamo che è un sì, a meno che Qualcuno non operi un trapianto.
Ecco allora cos'è il Cuore Sacratissimo di Gesù, che festeggiamo oggi: è il cuore nuovo offerto per noi, affinché possa essere trapiantato nel nostro organismo spirituale per farci rivivere nella pienezza di gioia.

 

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Venerdì 24 Giugno 2022
Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù

Prima Lettura
Dal libro del profeta Ezechièle
Ez 34,11-16

Così dice il Signore Dio:
«Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.
Le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d’Israele, nelle valli e in tutti i luoghi abitati della regione.
Le condurrò in ottime pasture e il loro pascolo sarà sui monti alti d’Israele; là si adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza sui monti d’Israele. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio.
Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia».


 
Salmo Responsoriale
Dal Sal 22 (23)

R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia. R.
 
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincàstro
mi danno sicurezza. R.
 
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R.
 
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. R.
 
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 5,5b-11

Fratelli, l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.

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