Luca 1,57-66.80: "...così nacque Giovanni Battista". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 1,57-66.80

Testo del Vangelo
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Meditazione
Nomen est omen, dicevano gli antichi. Cioè il nome che porti è anche un augurio o meglio un presagio. Nel tuo nome infatti è indicato il tuo destino.
Oggi festeggiamo la natività di Giovanni Battista, l'unica natività che si festeggia nel calendario liturgico insieme a quella di Gesù. Sapete che noi cristiani festeggiamo la nascita al cielo dei santi, cioè il giorno della morte. Ma per Giovanni Battista e Gesù facciamo una eccezione. Ora quando nasce un bimbo certamente la prima preoccupazione dei genitori è quella di dargli un nome. Che nome diamo al nostro bambino? Questa non è stata certamente la preoccupazione di Zaccaria ed Elisabetta, dato che il nome di Giovanni era già stato annunciato dall'angelo come del resto quello di Gesù.
Ecco il detto antico nomen est omen in questo caso ha un sigillo ufficiale, quello dell' angelo dal cielo. Cosa significa Giovanni? Il nome potrebbe derivare dall'ebraico: Dio ha avuto misericordia. Questo certamente nei confronti di Zaccaria ed Elisabetta ormai anziani senza figli, ma soprattutto nei confronti del popolo di Israele. Ed è certamente qui il destino di Giovanni il Battista: essere l'ultimo dei profeti dell'Antico Testamento, quello che ha annunciato la misericordia di Dio svelata nel figlio Gesù.
La nascita di Giovanni trova il suo senso infatti nella nascita di Gesù, le uniche due nascite appunto contemplate nel calendario liturgico. E se ci fate caso, si festeggiano entrambi nei due solstizi: estate ed inverno. Ma per quello estivo il sole al massimo della luce d'ora in poi tenderà a diminuire, mentre il solstizio d'inverno al minimo della luce tenderà poi ad aumentare. Lo stesso rapporto che c'è tra Giovanni e Gesù. Giovanni deve diminuire, Gesù deve crescere!

Recita
Claudia Raffaelli

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Giovedì 23 Giugno 2022
Solennità della Natività di San Giovanni Battista

Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaìa
Is 49, 1-6

Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata,
mi ha nascosto all'ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua farètra.
Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto: «Invano ho faticato,
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,
la mia ricompensa presso il mio Dio».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
- poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza -
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d'Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all'estremità della terra».


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 138 (139)

R. Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie. R.
 
Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda. R.
 
Meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l'anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra. R.

Seconda Lettura
Dagli Atti degli Apostoli
At 13, 22-26

In quei giorni, [nella sinagoga di Antiòchia di Pisìdia,] Paolo diceva:
«Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: "Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri".
Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d'Israele.
Diceva Giovanni sul finire della sua missione: "Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali".
Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza».

 

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