
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 15,9-17
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Meditazione
Amore è il nome di Dio. Da quando Gesù ci ha illuminato su questa splendida verità i cristiani sono sempre stati timorosi nel pronunciare la parola amore, memori anche del comandamento “non pronunciare il nome di Dio invano”. Proprio i Padri del Chiesa sostenevano che la parola Amore doveva essere sobria e ben ponderata nei discorsi per non scivolare nella superficialità o peggio nella bestemmia.
Certo a noi figli di questo secolo pare fantascienza. La parola Amore oggi non solo è la più gettonata, ma anche la più ricercata. Si fanno le fila per vedere film d’amore o leggere romanzi d’amore e oggetto d’amore non è solo il volto dell' innamorato, ma ogni cosa, da un animale, alla casa, dai vestiti all’Iphone. Su Youtube trovate perfino chi si è sposato con il suo Iphone con tanto di celebrante e atto giuridico. Purché si ami, va tutto bene. Lo stesso sant’Agostino è stato strumentalizzato con il suo memorabile: ama e fa quel che vuoi. Oggi addirittura si uccide per amore. Quanti confessano: l’ho uccisa perché l’amavo!
Forse occorre fare un po' di chiarezza circa il termine amore.
Anzitutto sarebbe bene distinguere tra innamoramento e amore. Già Platone,che sull'amore ha scritto le cose più belle dell'antichità, sosteneva nel suo Simposio che l'amore non è nè divino, nè umano. Diciamo che sta a metà strada. Infatti l'eros è capace di portarti in cielo ma anche di sotterrarti sotto terra. È capace di estasi e di felicità estreme, ma poi inaspettatamente finisce e ti concede solo una grande rabbia e perfino disperazione. Quindi non puó essere del tutto divino! Dal Simposio sappiamo poi che Eros è nato dall' unione illegittima e fortuita di uno degli dei dell'Olimpo con una donna umana.
Insomma l'Eros di Platone è qualcosa di mancante.
I cristiani allora, avendo conosciuto il volto dell'Amore che è il Dio di tutti gli dei, hanno deciso di sostituire il termine eros con il termine agape, e ordinando e distinguendo tra innamoramento e amore. Eros è l' innamoramento e agape è l’amore.
Paradossalmente entrambi sono di origine divina, ma l’eros a differenza dell’agape cerca il proprio soddisfacimento, mentre l’agape cerca il bene dell’altro. Non solo: l’eros, proprio perché cerca il proprio soddisfacimento, è condannato a morire, mentre l’agape contiene la promessa dell’eternità. Quando nasce l’agape in noi? Un giorno ricevetti una bellissima confessione: una giovane donna tra il pianto e l’imbarazzo mi disse:"Don, non sono capace di amare". Ecco, in quel momento ho visto nascere l’alba dell’agape in lei.
Recita
Massimo Alberici
Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Domenica 9 Maggio 2021
VI domenica di Pasqua
Prima Lettura
Dagli Atti degli Apostoli
At 10,25-26.34-35.44-48
Avvenne che, mentre Pietro stava per entrare [nella casa di Cornelio], questi gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!».
Poi prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga».
Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio.
Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 97 (98)
R. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d'Israele. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.
Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 4,7-10
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
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