Giovanni 10,1-10: "La voce del Buon Pastore...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 10, 1-10

Testo del Vangelo
In quel tempo, disse Gesù: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita a l'abbiano in abbondanza».

Meditazione
Ha spinto fuori tutte le sue pecore.
Gesù è costretto a spingerci fuori dal recinto. L'evangelico uscir dal recinto è azione terribilmente difficile da compiere. Significa usci fuori dai recinti interiori, dai rituali e dalle ossessioni in cui ci siamo richiusi, dove anche se non sto bene, ci sto bene. Il recinto è mentale, è ideologia, è fare come si è sempre fatto. Il recinto è il Dio costruito a mia immagine, è il famoso mentovare di San Francesco d'Assisi, cioè mettere Dio dentro la mia mente. Ma nessuno "et degnu te mentovare" diceva con santa umiltà il poverello di Assisi. In questa ottica il corona virus potrebbe essere lo spingere drammatico per farci uscire da un mondo malato, da quel mondo che come indicava il solitario Papa Francesco in quella sera di Quaresima a san Pietro "pensavamo di rimaner sani quando il mondo era malato".
Cammina davanti ad esse.
Gesù ora non si mette dietro. E neppure di fianco. Sta davanti. Chi sta davanti conosce la strada. Lo san bene i bambini quando vengono in campeggio. "Sta davanti don Franco!", anche se non essendo come Gesù, sbaglia a volte la strada. Lo stare davanti dice una fiducia delle pecore rispetto al pastore. E il nostro è un esodo dal vecchio al nuovo mondo, perché é un mondo nuovo quello che ci attende, come diceva papa Francesco: non un' epoca di passaggio, ma un passaggio d'epoca.
Le pecore lo conoscono perché ascoltano la sua voce.
Come si fa a seguire uno che sta davanti e che per giunta ti da la schiena ? Solo ascoltando la sua voce.
Qui è il segreto del Cristianesimo. Gesù ad un Nicodemo confuso, ma in ricerca suggerisce: ascolta lo Spirito, non sai di dove viene e dove va, ma ne senti la voce.
La voce che hanno sentito i santi, che ha sentito la pulzella d Orleans, Santa Giovanna d'Arco, una voce a cui è stata fedele fino al rogo per eresia.
Ascoltate oggi la mia voce dice il Signore in pieno deserto al popolo d'Israele, e ad Osea ancora: vieni nel deserto e parlerò al tuo cuore.
La voce di Gesù è qualcosa di intimo, di personale, un diario spirituale. L' ascolto di Dio avviene ovunque, ma avviene quando non lo pretendi e lo cogli come un dono. E allora magari un canto, un sorriso, uno sguardo, una pennellata d'azzurro del cielo ti diranno: eccomi sono qui. Sono io il buon pastore che ti parlo nel cuore. E tutto cambia.

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Lunedì 26 Aprile 2021
IV settimana di Pasqua

Prima Lettura
Dagli Atti degli Apostoli
At 11,1-18

In quei giorni, gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano dicendo: «Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!».
Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo: «Mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva dal cielo, simile a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me. Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo. Sentii anche una voce che mi diceva: "Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!". Io dissi: "Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai entrato nella mia bocca". Nuovamente la voce dal cielo riprese: "Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano". Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo. Ed ecco, in quell'istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi. Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo. Egli ci raccontò come avesse visto l'angelo presentarsi in casa sua e dirgli: "Manda qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; egli ti dirà cose per le quali sarai salvato tu con tutta la tua famiglia". Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: "Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo". Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?».
All'udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!».


Salmo Responsoriale
Dai Salmi 41 (42) e 42 (43)

R. L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.
Come la cerva anela ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anela a te, o Dio.
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio? R.

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora. R.

Verrò all'altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio. R.

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