Giovanni 2,13-25: "..in Spirito e Verità". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 2, 13-25

Testo del Vangelo
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

Meditazione
Il Tempio di Gerusalemme era uno dei grandi segni della benedizione di Dio verso il popolo di Israele. Promesso a Davide, realizzato da Salomone, il Tempio conteneva la solenne Arca dell’Alleanza fino a quel momento posta in una tenda. Il Tempio con le sue mura era divenuto garanzia della fedeltà di Dio, dava spessore fisico alla spiritualità ebraica, delimitava solennemente i confini del sacrificio rituale, custodiva l’inviolabilità del sacro, così come il corpo fa con l’anima. Ecco forse quest'ultimo è il paragone più azzeccato. Ed è quello di cui Gesù si serve per smontare e rimontare la costruzione spirituale del popolo d'Israele. Mi spiego meglio. La religiosità ebraica aveva uno spazio obbligatorio per accedere a Dio: il tempio appunto. Gesù fa un esercizio di trasposizione e afferma: sono io quello spazio. Cioè in pratica si sostituisce al Tempio. Meglio: definisce il suo corpo Tempio. Ora il tempio pur fatto di pietre solide e preziose è destinato comunque ad una usura e ad una disfatta. Potrà durare un secolo, due… ma non potrà durare in eterno. Di fatto poi quello stesso tempio non durerà neppure 40 anni di più, dato che nel 71 Gerusalemme venne rasa al suolo da Tito Flavio Vespasiano, futuro imperatore di Roma. Ma se un Tempio spazio assoluto e obbligatorio di accesso a Dio viene distrutto, come potrà perdurare una religione che al Tempio si affida completamente? Così Gesù ricostruisce la spiritualità ebraica sostituendo al Tempio il suo stesso Corpo. Ora anche un corpo non dura, anzi dura meno di un opera muraria. Ma il Corpo di Gesù no. “Distruggete questo corpo e in tre giorni lo farò rinascere”. Qual’è il valore aggiunto? E’ che il Corpo di Gesù muore si, ma risorge. Quindi è salvaguardato l’accesso a Dio. Nasce la spiritualità cristiana. Gesù risorto è il nostro tempio e dato che non muore più, anche la religione cristiana assume i contorni dell’eternità. Noi cristiani quindi possiamo pregare sempre, perché il nostro tempio non è fatto di mura. Le chiese se volete sono un optional per la nostra spiritualità. Spero di non scandalizzare nessuno. Il nostro culto infatti è in Spirito e Verità. E’ solo e sempre Cristo il nostro unico e autentico edificio spirituale.

Recita
Maruska Guiducci

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Domenica 7 Marzo 2021
III domenica di Quaresima 

Prima Lettura
Dal libro dell'Èsodo
Es 20,1-17

In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. Non ucciderai. Non commetterai adulterio. Non ruberai. Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 18 (19)

R. Signore, tu hai parole di vita eterna.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. R.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. R.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.

Più preziosi dell'oro,
di molto oro fino, ù
più dolci del miele
e di un favo stillante. R.

Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 1,22-25

Fratelli, mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

 

Vuoi conoscere tutti i contenuti di Pregaudio?
Vieni su www.preg.audio/web-app!

Il progetto del Social Gospel on PG

Il Giardino della Speranza

Scopri ProMessa, la nostra nuova App!

Scarica la nostra App su