Marco 1,12-15: "Nella tentazione conosciamo noi stessi...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 1, 12-15

Testo del Vangelo
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

 

Meditazione
Figlio se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione.

Così cita il Libro del Siracide. Ed è proprio vero. La prova, la tentazione è insita in ogni cammino spirituale, o se vogliamo in ogni cammino veramente umano. E perché arriva la prova? Perché arriva la tentazione?
Ci risponde il salmista.

Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte,
provami al fuoco: non troverai malizia.

La tentazione viene per svelare la verità del mio cuore a me stesso. La tentazione mi genera consapevolezza. Se non sono sottoposto alla prova, se non sono mai tentato non saprò mai chi sono e cosa voglio. Se fuggo la tentazione non crescerò mai, sarò un eterno bambino, un confuso Peter Pan. Non saprò chi sono, cosa voglio, dove voglio andare, e morirò di tristezza perché perderò il senso della mia vita.
Sentite questo brano dal film “La storia infinita”.

Gesù entra nel deserto spinto dallo Spirito. Non lo spinge il diavolo, bensì lo Spirito Santo. Il deserto esemplificando banalmente è la porta dello specchio dell'anima di Atreyu. Il protagonista de "La Storia infinita" deve passare quegli specchi per conoscere chi è. Solo così può continuare la sua missione. Anche Gesù entra nel deserto per dare il la' alla sua missione. Ma non c’è missione senza un cammino di conoscenza del cuore. E anche Gesù, come noi, deve guardarsi dentro, scoprire le fragilità umane, le zone buie, quelle nascoste che sono dentro le profondità di ogni uomo. Affacciarsi allo specchio della propria anima, è un atto di umiltà necessario per avere un autentico rapporto con Dio, perché dobbiamo scendere nei nostri abissi prima di imbatterci nell’immagine del Padre.
Nella tentazione sperimentiamo l’incontro con il tentatore. Noi incontriamo le tentazioni, Gesù nel deserto incontra il principe di questo mondo, il demonio. Ne parleremo ancora nel corso di questa Quaresima.
Buona domenica a tutti!

 

 

Recita
Emanuela Ruggeri

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Domenica 21 Febbraio 2021
I domenica di Quaresima

Prima Lettura
Dal libro della Gènesi
Gen 9,8-15

Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall'arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra». Dio disse: «Questo è il segno dell'alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere vivente che è con voi, per tutte le generazioni future. Pongo il mio arco sulle nubi, perché sia il segno dell'alleanza tra me e la terra. Quando ammasserò le nubi sulla terra e apparirà l'arco sulle nubi, ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e ogni essere che vive in ogni carne, e non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne».


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 24 (25)

R. Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza. R.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore. R.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via. R.


Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
1Pt 3,18-22

Carissimi, Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l'annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell'acqua. Quest'acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.

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