Luca 7,36-50: "Essere perdonati...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 7,36-50

Testo del Vangelo
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

Meditazione
Un perbenista e una peccatrice nella stessa casa. Gesù è invitato dal primo, ma è accolto dalla seconda. E’ la peccatrice che lo fa sentire a casa, mentre il fariseo, padrone di casa, lo tratta semplicemente come un ospite di riguardo. La peccatrice condivide con Gesù una intimità, il fariseo solo l’ apparenza dei convenevoli. Ebbene secondo voi chi preferirà Gesù?
Ma non è finita qui. La questione è ancora più profonda.
Siamo in una casa dove ci sono due tipologie di peccatori: una pubblica, l’altra privata. Una di pubblico dominio alla portata di tutti, desiderata e reietta allo stesso tempo come sono le prostitute di ogni tempo; l’altro di pubbliche virtù e di vizi privati tanto che la prostituta era di casa in quella casa e scusate il gioco di parole che certo fa meglio comprendere la situazione.
Insomma Gesù ancora una volta trova l’umanità divisa in due, come il figlio maggiore e il figlio minore, il figlio che va nel campo e quello che non ci va, come il ladrone alla destra e quello alla sinistra della croce. Il due nella bibbia è il numero dell’umanità un numero che va sempre in conflitto se non si somma all’uno dell’unità e non diventa il tre della comunione. Un numero difficile.
Come ora far capire al fariseo che se continua a giudicare la peccatrice, sarà preceduto in paradiso dalle prostitiute?
Come è sempre bella la figura di questo Gesù che accoglie le tenerezze della donna e diciamolo pure la sensualità di cui ormai è diventata maestra questa donna, senza fare una piega. Libero nel cuore e nella mente pensa a questa donna come una figlia che ha voglia di riscattarsi e desidera essere perdonata. E il perdono si sintonizza su una frequenza d’onda dove tentazione e concupiscenza non ci sono proprio.
E come è bello questo Gesù che come il Padre dei due ragazzi prima corre dal primo ad abbracciarlo e poi dal secondo che non voleva entrare a far festa. E così oggi fa con il fariseo. E lo chiama per nome “Simone”. E non lo giudica, ma cerca attraverso la storia del creditore e dei due debitori di fargli capire quanto è importante essere perdonati.
Simone hai il nome del pescatore preferito da Gesù, sei chiamato per nome come la Maddalena, accogli la misericordia che Dio oggi ti offre. Lascia perdere i peccati della donna, non denigrare l'autorità del maestro. Sii per una volta, e nella vita basta una volta, umile al punto da piangere i tuoi peccati. Allora nessuno ti precederà in paradiso!

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

 Letture di Giovedi 17 Settembre 2020
XXIV settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 15,1-11

Vi proclamo poi, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.
Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.
Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.
 
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 117 (118)

R. Rendete grazie al Signore perché è buono.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre». R.
 
La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore. R.
 
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto. R.

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