Luca 4,31-37: "La Parola nella Liturgia...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca  4,31-37

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. 
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.

Meditazione
Erano stupiti del suo insegnamento. La sua parola aveva autorità. E che parola è mai questa che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri.
Notate come nelle risonanze degli spettatori del Vangelo si parli della Parola e non di Gesù. È lei il soggetto dell’azione come se avesse una suo principio, quasi indipendente dalla figura del Maestro.
In realtà per noi che abbiamo letto e meditato il Vangelo di Giovanni è chiaro che la Parola non esiste senza Gesù perchè Gesù e la Parola sono la stessa cosa. È Lui la Parola che era fin da principio è Lui il Verbo che era presso Dio ed era il Verbo che è Dio, ed é il Verbo che si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.
Però oggi l'evangelista ci fornisce un assist speciale per sganciare la Parola dalla figura di Gesù per poter fare qualche considerazione in più su di lei.
Anzitutto constatiamo come la Parola al centro della Liturgia nella Sinagoga rappresenti qualcosa di autorevole e potente. Ma vedete, è così nella Liturgia eucaristica. Leggere la Parola e ascoltarla nella Messa non è la stessa cosa. Nella Liturgia la Parola compie ciò che dice. A conferma potrei citare aneddoti dalla vita dei santi, come Sant’Antonio Abate o san Francesco che entrati in chiesa avendo ascoltato la Parola del Vangelo lasciano immediatamente tutti i loro beni e seguono Gesù sulla via della povertà. Oppure potrei citarvi la testimonianza dei mistici come Santa Teresa d'Avila che vedeva nell'appropinquarsi del sacerdote all'ambone per la proclamazione del Vangelo il volto del prete tramutarsi in quello dello stesso Gesù.
Ma vorrei consegnarvi qualcosa di più attuale che è capitato personalmente a me.
Ho ricevuto, qualche tempo fa, una lettera di una donna che in estate venendo in vacanza a Riccione, entrata in chiesa prima della Messa, fu chiamata da un ministro della parrocchia a leggere la Prima lettura. Lei titubò molto, poi alla fine decise di leggere. Era la Lettura in cui Sara moglie di Abramo ricevette la notizia dell'arrivo di un figlio, Isacco. Ecco mi scrisse così:

"Anche io desideravo tanto un figlio, ma non potevamo averlo. Quando lessi questa lettura dall'altare il mio cuore provò una grande gioia ed oggi le scrivo per dirle che abbiamo ricevuto anche noi un bambino. Grazie di cuore".

Ecco vedete come la Parola compie ciò che dice? Ma senza Parola dove saremmo tutti noi? È proprio vero quel salmo che recita: O Dio se tu non mi parli io sono come chi scende nella fossa.

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Martedì 1 Settembre 2020 
XXII settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 2,10b-16
 
Fratelli, lo Spirito conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato.
Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito. L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. Infatti chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo consigliare? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 144 (145)

R. Giusto è il Signore in tutte le sue vie.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R.
 
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.
 
Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. R.
 
Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto. R.

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