Via Crucis per i bambini



Testo della Via Crucis
Cari bambini.. oggi è il Venerdi Santo vogliamo vivere questa preghiera tanto antica quanto attuale. È la Via Crucis. Il nome latino significa la via della croce. È una via, ma meglio diciamo è un viaggio, un viaggio difficile e doloroso con ben 14 fermate. Le fermate si chiamano stazioni, si come le stazioni del treno.
Allora immaginiamo questa via dove al posto di un treno e dei binari c'è un uomo che è Gesù, il quale la percorre pian piano con tanta fatica e ad ogni stazione si ferma, non per scendere da quel treno ma per permettere a noi di avvicinarci a lui. Ogni stazione è come un quadro da guardare e meditare. E in quel quadro ci sono delle sfumature e dei dettagli che ci riguardano. In quel se andiamo a guardarlo attentamente siamo anche noi, anche io e te. Si perchè la via crucis è il viaggio di Gesù che attraversa tutte le sofferenze degli uomini. 
E ora proviamo a seguire questo viaggio come ha fatto la gente quel giorno a Gerusalemme.
E ad ogni stazione ci impegneremo a meditare profondamente la scena.

Nel nome del Padre
e del Figlio
e dello Spirito Santo

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Prima stazione. Gesù é condannato a morte.
Voi sapete che quando si decide un viaggio bisogna sapere dove andare. Se salgo su un treno o su un aereo devo prima fare il biglietto per una determinata destinazione. Ecco in questo primo quadro qui vediamo dove Gesù è diretto. La destinazione è terribile: è diretto verso la sua morte. Eppure se guardiamo attentamente quel biglietto del viaggio è un biglietto di andata e ritorno. Si perché Gesù è ritornato da quel viaggio vivo. Ma nessuno ancora lo poteva immaginare.

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Seconda stazione. Gesù è caricato della croce.
Gesù non parte senza bagagli. Il suo bagaglio è veramente pesante, perché quella croce che si carica sulle spalle porta il peso di tutte le sofferenze del mondo. E’ una croce che nessun uomo potrebbe neppure lontanamente immaginare di portare. Una croce pesante.
E cari bambini se a qualche adulto dovesse scappare in momenti drammatici il grido: dove sei Gesù? Voi potete rispondergli tranquillamente: babbo, mamma non vedi che Gesù sta portando la nostra croce?

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Terza stazione. Gesù cade per la prima volta.
Si, fa effetto vedere Gesù cadere a terra. Come quando qualcuno di voi vede la mamma piangere mentre prepara da mangiare o il babbo urlare o imprecare inaspettatamente. Anche gli adulti cadono, anche i forti. Anche i grandi della terra oggi sono a casa con il virus. Cari bambini cadere è profondamente umano. Il problema non è cadere, ma essere capaci di rialzarsi. E Gesù in questo quadro ci insegna questo: ad alzarsi ogni volta che si cade.

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Quarta stazione. Gesù incontra sua madre.
Non c'è cosa più auspicabile per un bambino che avere la mamma vicino quando sta male. E non c'è cosa più importante per una mamma che stare vicino ad un figlio che sta male. Così Gesù su questa via del dolore ha avuto la presenza fedele e dolorante della mamma. La quale è arrivata fino alla fine della via crucis, piangente, straziata dal dolore ma forte come tutte le mamme.

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Quinta stazione. Gesù è aiutato dal Cireneo.
Cireneo significa abitante di Cirene, una città situata nell’attuale Libia molto lontana da Gerusalemme. Ecco questo Simone di Cirene in questo quadro aiuta Gesù a portare la croce. E’ una pennellata di umanità. Gli uomini nel momento del dolore sono capaci di prendersi cura gli uni degli altri. Penso ai medici dell’Albania che vedendoci in difficoltà sono venuti ad aiutarci, ma sarebbero tanti gli esempi da collocare in questo quadro di questi tempi. Fatto sta che Gesù nel suo viaggio riesce a recuperare forze grazie a questo sconosciuto che è Simone di Cirene.

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Sesta stazione. La Veronica asciuga il volto di Gesù
Un gesto di tenerezza è quello di Veronica, il cui nome significa vero volto. Vede sul volto di Gesù il sangue unito al sudore scendergli negli occhi e va con il suo fazzoletto ad asciugarlo. Certamente è nulla rispetto alla sofferenza che Gesù sta portando ma mai tanto gradita è stato questo gesto di profonda tenerezza. Come una mamma che rimbocca le lenzuola al bimbo che dorme, o la badante che accarezza il volto dell’anziano o la bambina che presta la sua matita alla vicina di banco. Chi vede questi gesti semplici? Nessuno, se non Dio. Lui predilige i piccoli gesti alle imprese eroiche. Quanto ci dobbiamo rieducare in questo…

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Settima stazione. Gesù cade la seconda volta.
Cadere e ricadere. Chi crede di stare in piedi veda di non cadere, scriveva san Paolo. E così si cade. Un vecchio ritornello che penso conosciate tutti diceva: giro giro tondo casca il mondo, casca la terra..tutti giù per terra. E così siamo caduti tutti, tutto il mondo, proprio come nella canzoncina. Ma noi siamo fatti per rialzarci, gli uomini addirittura rispetto agli animali si alzano su due piedi e guardano il cielo. Sanno che è lì che bisogna arrivare: in alto. Così Gesù si rialza per la seconda volta

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Ottava stazione. Gesù consola le donne di Gerusalemme.
Quante donne sulla strada della croce e quanti pochi uomini. Perché? Chissà. Voi bambini cosa dite? Come rispondete a questa domanda? Eppure gli uomini sono più forti fisicamente. Ma non tutti sono preparati alla sofferenza. Oggi nelle case c’è bisogno di forza spirituale, più che forza fisica e le donne diciamocela sono più adeguate a questa guerra. Loro sanno cos’è il dolore e se ne prendono cura. Ma tutti uomini e donne abbiamo bisogno di Gesù. E’ Lui in questo quadro che ci consola.

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Nona stazione. Gesù cade per la terza volta.
Cadere tre volte è simbolico. Cioè vuol dire che mi faccio male e per tanti molto probabilmente significa faccio del male. Pietro cade tre volte, perché per tre volte lo rinnega e quando preghiamo in chiesa diciamo per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa battendoci tre volte il petto. Cadere tre volte è grave. Chi cade tre volte sé chi è allo stremo, a volte impantanato nella dipendenza della droga o del gioco o del sesso. Anche Gesù cade tre volte e pensate un pò…si rialza e riabbraccia la croce. Quella croce che gli buttiamo addosso con tutti i nostri brutti peccati. Certo gli pesano, ma fa nulla. Cade e si rialza, perché ci ama.

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Decima stazione. Gesù è spogliato delle vesti.
Anche la vergogna di essere spogliato. E’ una umiliazione raccapricciante. Lui che veste la terra di meraviglia nuova, colora l’arcobaleno dopo la poggia, dipinge la natura di festa, lui che si prende cura degli uomini…lui il creatore del mondo…lui è spogliato delle vesti. Verrà messo nudo sulla croce per essere svergognato da tutti. E adesso ci prepariamo alle quattro stazioni finali, le più terribili e le più misteriose.

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Undicesima stazione. Gesù è inchiodato alla croce.
Se fin ora era Gesù a portare la croce adesso è la Croce a portare Lui. Se la croce come abbiamo spiegato è il bagaglio delle sofferenze di tutta l’umanità, adesso quelle sofferenze trafiggono il corpo di Gesù e lo inchiodano. Davvero. Sono stati i nostri peccati che lo hanno trafitto. Non i soldati romani e neppure i giudei, ma i peccati dell’umanità. E Lui Gesù si lascia inchiodare. Certo poteva chiamare le sue schiere di angeli a salvarlo, ma no. Ci da la prova più alta del suo amore per noi. Noi lo abbiamo ucciso e Lui continua ad amarci.

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Dodicesima stazione. Gesù muore in croce.
Gesù muore. Si ferma l’orologio alle tre del pomeriggio. La natura si stupisce attonita. Cala il buio sulla terra. Tutto si ferma. E anche noi ci fermiamo. La morte ferma tutti. Oggi viviamo uno stato di morte. Tutti fermi nelle nostre case per non infettarci e morire. Allora riflettiamo seriamente. Anche voi bambini. Questo fermarci di fronte alla morte di Gesù deve essere il modo per ripensare seriamente alla nostra vita. Facciamo qui un minuto di silenzio.

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Tredicesima stazione. Gesù è deposto dalla croce.
Dopo la morte Gesù affronta altre due stazioni. Inevitabili. La prima è l’abbraccio della madre al suo corpo unanime. Giuseppe d’Arimatea, un’altro perfetto sconosciuto del Vangelo, cala Gesù dalla croce e con grande pietà lo consegna a Maria sua Madre. Questa scena si chiama appunto pietà, perché come Giuseppe d’Arimatea tutti coloro che la guardano provano un sentimento di affettuoso dolore, di commossa e intensa partecipazione e di solidarietà nei confronti di Maria.
E qui in questa stazione voglio fare una preghiera per la ferita più grande che ha portato il corona virus: quella di non poter abbracciare i propri cari nell’ora della morte.

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Quattordicesima stazione. Gesù è posto nel sepolcro.
Questa è l’ultima stazione. Ma ricordate che all’inizio vi dicevo che Gesù aveva fatto un biglietto di andata e ritorno? Ecco in quel sepolcro avviene il ritorno, tutto avvolto dal mistero. Lì dentro Gesù cade per la quarta volta, la decisiva, ma anche questa volta volta si rialza. Neppure la morte lo ferma. Li nel sepolcro torna indietro, ma questa volta da vivo, veramente da vivo. E solamente chi vive veramente lo può incontrare.
Ecco questa è stato il racconto della via crucis. Il racconto più raccontato in tutta la storia.

Non c'è amore più grande
di chi da la vita per i suoi...
Non c'è amore più grande...
Io do la mia vita per voi...

Recita
Don Franco Mastrolonardo

Musica di sottofondo
Danilo Concordia: Canta Susanna Rossi. Suona Danilo Concordia

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