Marco 6,34-44: "Prendersi cura...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 6,34-44

Testo del Vangelo
In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull'erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero loro; e divise i due pesci fra tutti.
Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Recita
Martina Montani

Musica di sottofondo
Al Vangelo: arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Al Commento: J.S.Bach. Christmas Oratorio - Part 41-46 I.2. Diritti Creative Commons, musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Povero Gesù. Strattonato da una parte e dall’altra. Da una parte i discepoli, il piccolo gruppo che lo segue fedele dalla Galilea, dall’altra parte il popolo, la folla numerosa; da una parte gli apostoli, i chiamati, gli eletti; dall’altra la gente di ogni giorno, quelli della strada, la periferia. Gesù cerca un luogo solitario per far riposare i suoi, per condividere con loro le fatiche pastorali; ma oltre ci sono fatiche ancora più pressanti, le fatiche di chi non sa come sbarcare il lunario, dei malati, dei disperati.
Dovunque si giri Gesù incrocia scenari difficili; ci sarebbe solo da chiuder gli occhi e scappar via; ma Gesù ha verso tutti uno sguardo di compassione. Compatire, patire con. Gesù abbraccia questa umanità, così come gli si presenta. Ma quello che l’addolora di più è la mancanza di pastori. Così cita l’evangelista Marco: Gesù ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore. Non tanto dei poveri, ma di chi se ne occupa; non tanto dei malati, ma di chi se ne cura; non tanto dei disperati, ma di chi gli da speranza, non tanto di chi piange, ma di chi raccoglie le lacrime. Di questo è preoccupato Gesù. Lui sa che l’umanità si regge sul prendersi cura gli uni degli altri. Occorrono pastori che curano il gregge. Anche oggi, sapete? E non si tratta di mancanza di preti. Oggi mancano i padri. Sono loro i pastori del gregge, delle famiglie. Come recuperare famiglie e comunità quando mancano i padri?
Ma cosa si può fare? Nel Vangelo Gesù l’ha un po' risolta così, dice: si mise ad insegnar loro molte cose. Probabilmente è questa la strada: annunciare il Regno, formare le coscienze, educare i giovani.

Per approfondimenti e per conoscere il progetto del Social Gospel on PG vai su www.pregaudio/web-app

Il progetto del Social Gospel on PG

La Liturgia che vive della Bellezza

La vita spirituale

Scarica la nostra App su