Commento di Carlo Maria Martini a Luca 1, 39-45



Testo del commento
“Maria si mise in viaggio”: le parole sono semplici, ma la decisione di partire non è certamente stata facile. Era pericoloso mettersi in viaggio a quei tempi, in particolare per una donna sola e fidanzata, legata a un uomo. Contempliamo un gesto di scioltezza nel fare una scelta alla quale si opponevano tante ragioni.

Chiaramente Maria era spinta da qualcosa e infatti il testo continua: “raggiunse in fretta una città di Giuda”. Commenta Ambrogio: “la grazia dello Spirito Santo non sopporta ritardi”. Intuiamo che è lo Spirito a muovere Maria e a donarle tanta libertà. Proviamo a parlare con Maria e a interrogarla: che cosa ti fa muovere con tanta rapidità? Che cosa significa “in fretta”? Io credo che entrando un po’ di più nel cuore di Maria, oltre all’azione dello Spirito che le infonde scioltezza, libertà, creatività, possiamo cogliere anche il desiderio di vedere il segno che le avrebbe confermato il suo mistero. L’annuncio dell’angelo costituiva un segreto pesantissimo da vivere, un segreto difficile da comunicare e si ha l’impressione che non lo avesse comunicato a nessuno. Da qui il suo bisogno di confrontarsi.
Evidentemente in Maria era vivo pure il desiderio del servizio, dell’aiuto all’anziana cugina. Già iniziano a emergere i motivi di una relazione umana vera e profonda. Maria può offrire aiuto perché capisce ciò che è avvenuto in Elisabetta, sa interpretarlo come un evento divino, mentre i circostanti penserebbero a un’anomalia biologica (Luca stesso scrive che Elisabetta tenne nascosta la gravidanza). Tuttavia Maria spera anche di essere capita. In una relazione autentica, si comprende l’altro e si è compresi a fondo. È da questa reciprocità nella relazione che sgorgherà, a mio parere, il Magnificat.

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Alexandre Guilmant. L'Organiste pratique. Diritti Creative Commons

Commento al Magnificat. Parte prima Lc 1, 39-45

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