Tardi ti amai (preghiera/poesia)



Testo della preghiera
Tardi ti amai,
Bellezza tanto antica e così nuova,
tardi ti amai.
Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori.
Lì ti cercavo.
Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature.
Eri con me, e non ero con te.
Mi tenevano lontano da te le tue creature,
inesistenti se non esistessero in te.
Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità;
balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità;
diffondesti la tua fragranza,
e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete;
mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace.

Recita  
Guenda Bugli

Musica di sottofondo 
A. Vivaldi. Flute Concerto in G major, RV 435. Gardner Chamber Orchestra. Diritti Creative Commons

Preghiera di lode
Sant'Agostino riconosce la bellezza di Dio dopo averlo cercato vanamente fra le sue creature. È il suo testamento spirituale preso dalle Confessioni 10,27,38.

Aurelio Agostino d'Ippona nasce a Tagaste, 13 novembre 354, e muore a Ippona, 28 agosto 430.
Padre, dottore e santo della Chiesa cattolica, è conosciuto semplicemente come sant'Agostino, detto anche Doctor Gratiae ("Dottore della Grazia"). Secondo Antonio Livi, filosofo, editore e saggista italiano di orientamento cattolico, è stato «il massimo pensatore cristiano del primo millennio e certamente anche uno dei più grandi geni dell'umanità in assoluto»

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