San Liberale (20 Dicembre)



La storia di San Liberale (20 Dicembre)
Roma di notte non è mai davvero silenziosa.
Nel IV secolo, tra vicoli umidi e torce che tremano,
si sentivano i passi dei soldati,
le preghiere sussurrate dei cristiani,
e il rumore lontano dei carri che correvano sulle pietre della città.

È una Roma immensa, potente…
ma anche piena di paura.
Perché chi segue Cristo rischia tutto.

In quella notte cammina un giovane.
Si chiama Liberale.

Liberale non è un prete,
non è un capo,
non è un soldato.
È un ragazzo romano,
cresciuto forse tra i forni del Trastevere
o nelle insule affollate vicino al Foro.

La sua forza non è l’età.
È la fede.

Una fede che ha scelto di non nascondere.

 

Siamo negli anni difficili che precedono la libertà religiosa.
La persecuzione di Diocleziano ha colpito duro,
e anche se con Costantino sta arrivando un vento nuovo,
a Roma ci sono ancora funzionari fedeli al vecchio ordine,
uomini che non hanno intenzione di tollerare i cristiani.

Liberale lo sa.
Ma non scende a patti.

È denunciato come “cristiano”.
Una parola che pesa come una condanna.

Lo portano davanti a un magistrato romano,
tra colonne di marmo e statue degli dei.
Gli dicono:
“Offri l’incenso agli dei di Roma.
È un gesto. Solo un gesto.”

Ma Liberale risponde con una calma che spiazza:

“Io sono di Cristo.
E nessuno può prendere il suo posto.”

Parole semplici.
Parole che un giovane può dire solo se ha il cuore pieno.

 

Roma non è tenera con chi resiste.
Liberale viene flagellato,
colpito, ferito.
Gli chiedono ancora di abiurare.

Ma lui non cede.
Non si lamenta.
Non scappa.

La sua forza non viene dai muscoli,
ma da Qualcuno che ama più della vita.

Condannato a morte,
viene condotto fuori dalle mura, come si fa con i criminali.

Una breve preghiera.
Uno sguardo al cielo che comincia a schiarire.
E poi… il silenzio.
É il 20 dicembre.
Liberale consegna la vita a Cristo.

Non è stato un eroe famoso.
È stato un ragazzo fedele.
E questo, per la Chiesa, basta per far ardere un nome nei secoli.

 

I cristiani raccolgono il suo corpo di nascosto,
lo depongono nelle catacombe,
tra le tombe dei martiri.

E lì, nella quiete eterna di quei corridoi scavati nella roccia,
il nome di Liberale diventa una luce per i perseguitati.

La storia di San Liberale è semplice:
non ha compiuto prodigi,
non ha convertito folle,
non ha guidato eserciti.

Ha fatto solo una cosa:
non ha rinnegato Gesù.
E l’ha fatto da giovane,
con quella limpidezza che è più forte dei giganti.

 

Signore Gesù,
che hai sostenuto San Liberale nel momento della prova,
dona anche a noi la sua purezza di cuore,
la sua fedeltà semplice e coraggiosa,
la sua libertà interiore che non teme minacce.

Aiutaci a non vergognarci della fede,
a testimoniare il tuo amore tra i nostri amici,
nelle nostre case,
nelle scelte di ogni giorno.

Fa’ che la vita di questo giovane martire romano
ci ricordi che la santità non è complicata,
ma nasce da un “sì” detto con amore.

San Liberale,
accompagnaci nel cammino della fede.
Prega per noi.

Amen.

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Lucia Gerini, Simone Gini

Musica di sottofondo
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Testo elaborato con IA

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