La storia di Sant'Adelaide di Borgogna (16 Dicembre)
Corre l’anno 931. Immagina un’Europa di mille anni fa. Terre austere, castelli di pietra, nobili famiglie impegnate a difendere onori, terre, troni.
Nelle terre brumose della Borgogna nasce una bambina destinata a cambiare il destino d’Europa.
Si chiama Adelaide.
Figlia di re, erede di un casato antico… eppure, già nei suoi primi anni, tutti notano qualcosa che nessun titolo può spiegare:
una dolcezza forte, uno sguardo che capisce la sofferenza, un cuore che non vuole dominare… ma servire.
Il continente è una scacchiera di regni, castelli, tradimenti.
Re e duchi si contendono terre, potere, alleanze.
In questo mondo duro, Adelaide diventa sposa giovanissima: un matrimonio politico, necessario per mantenere la pace in Italia.
Ma la pace dura poco.
Il marito muore… e il trono trema.
Per molti, lei è solo una pedina da spostare.
Per lei, invece, comincia la prima grande battaglia della sua vita.
Il nuovo signore del regno pretende di sposarla.
Pretende il suo consenso, la sua dignità, perfino il suo futuro.
Ma Adelaide dice: No!
Un no che risuona come un colpo di spada nella notte.
Un no che le costa la libertà.
Viene imprigionata in una fortezza sul lago di Garda.
Chiusa, controllata, umiliata.
Ma in quelle mura fredde non si spegne la sua speranza.
Nelle cronache si narra di una notte senza luna.
Una porta che cigola.
Una serva fedele che rischia tutto pur di salvarla.
E Adelaide fugge… attraversa segrete, giardini, cunicoli.
Si nasconde nei campi, dorme nelle grotte, vive come una pellegrina braccata.
Ma nel suo cuore sente una voce:
“Non sei nata per la paura. Sei nata per custodire la giustizia.”
Mentre fugge, un re straniero — Ottone, sovrano dei Germani — ascolta il suo grido.
Non la cerca per possederla, ma per liberarla.
E così Adelaide diventa sua sposa…
e insieme vengono incoronati imperatori del Sacro Romano Impero.
La ragazza perseguitata diventa imperatrice.
Ma non dimentica ciò che ha vissuto.
Adelaide non ama il lusso.
Ama i poveri.
Ama gli orfani.
Ama chi non ha mai voce.
Fa costruire monasteri, chiese, ospedali.
Media tra re e popoli, spezza guerre, pacifica terre.
Il suo potere non è fatto di spade…
ma di misericordia.
E quando la vita le chiede di scegliere tra la corte e la santità…
lei sceglie la santità.
Negli ultimi anni si ritira nel monastero di Selz, che lei stessa ha fondato.
Non come imperatrice, ma come madre della Chiesa.
Il suo nome è sussurrato da chiunque abbia ricevuto da lei un gesto, una carezza, una speranza.
Il 16 dicembre dell’anno 999 — alle soglie del nuovo millennio — Adelaide consegna la sua anima a Dio.
L’impero può dimenticare molte cose.
Ma non dimentica la sua luce.
Santa Adelaide è la prova che la grandezza non nasce dal trono…
ma dal cuore che rimane saldo quando tutto crolla.
Lei ha conosciuto prigione, inganno, fuga, paura…
eppure è diventata simbolo di pace, giustizia e misericordia.
È la regina che ha trasformato la ferita in forza.
È la donna che ha trasformato l’Europa…
non con il ferro, ma con l’amore.
Signore Dio,
che hai guidato Santa Adelaide nelle oscurità della storia
e l’hai resa faro di pace e misericordia,
donaci un cuore forte come il suo.
Donaci il coraggio di dire la verità,
la forza di rialzarci nelle prove,
la dolcezza di chi sa perdonare,
e la luce di chi costruisce pace dove c’è divisione.
Fa’ che, come lei,
possiamo trasformare il dolore in dono
e il potere in servizio.
Santa Adelaide,
imperatrice dal cuore santo,
prega per noi.
Amen.
Recita
Federica Lualdi, don Franco Mastrolonardo
Musica di sottofondo
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Testo elaborato con l'IA