Matteo 17,10-13 con commento



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 17,10-13

Testo del brano
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Recita
Camilla

Meditazione
Anna. Legge Mattia 

Meditazione
Spesso ci rendiamo conto troppo tardi di qualcuno o qualcosa; ci dimostriamo ciechi e, pur avendo le cose proprio di fronte agli occhi, tendiamo a proseguire indisturbati per la nostra strada. Davanti al “nuovo”, piuttosto di aprirci ci chiudiamo e restiamo saldi nella nostra idea, forse per paura, ma molte volte per stupidità. L’ignoranza è un seme cattivo e pericoloso che impedisce di far fruttare i doni della Vita.
Invece, aprirsi all’altro dimostra intelligenza, spalancare completamente il proprio cuore è segno di amore incondizionato verso la Vita e tutte le occasioni e le sfide che ci pone davanti. (Quante volte la paura ci frena nel nostro quotidiano e condiziona le scelte che siamo chiamati a prendere? Nel tuo cuore c’è più paura o fiducia nella Vita? Chi ama, non deve temere).

E tu, cosa custodisci nel tuo cuore?

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