Il tempio, profezia di pace (Narrazioni bibliche)



Testo della narrazione
Abito a Gerusalemme e ospito in me la Sapienza che viene dall’alto. Tanti animali e offerte vegetali entrano attraverso i miei atri, per essere offerti a Dio: colombe, agnelli, pecore, capri, giovenchi, tori… Migliaia di persone camminano nei miei colonnati e un vociare continuo sale dall’atrio dei gentili, dove si vendono e comprano gli animali. Ma la Sapienza non gode dei numeri: essa cerca solo il cuore di chi vuole conoscere il Dio di Israele.

Io ho visto Isaia contemplare la gloria del trono di Dio, ho percepito i lembi del mantello di Dio riempirmi totalmente e ho vibrato con forza al suono della voce dei serafini, che cantano il trisaghion.

Io ho sentito Geremia profetizzare la mia distruzione, ad opera dei babilonesi, senza essere creduto.

Io ho ispirato ad Ezechiele la visione di un tempio finale, dal cui lato destro scaturiscono acque in grado di risanare e dare la vita.

Costruito da Salomone, ricostruito da Zorobabele e Giosué, al ritorno dall’esilio in Babilonia, vengo ampliato e abbellito da Erode il grande e in questa forma splendente mi presento al mondo quando Gesù, il rabbì di Nazareth, il messia, entra trionfalmente a Gerusalemme. Egli inizia ad insegnare qui dove dimoro, con un segno profetico, che mi fa ritrovare la mia identità: io sono nato per essere una casa di preghiera non solo per Israele, ma anche per tutti i popoli.

Anche se vorrei durare per sempre, anch’io ho una data di fine: il 70 d.C.. Gesù stesso ha profetizzato questa dura conclusione della mia vicenda terrena. Ma non sono triste. In fondo la mia funzione è proprio questa, mostrare che ogni istituzione umana, anche la più santa, non è eterna, perché tutto passa e solo la Parola rimane.

Io sono il simbolo di questa Parola di pace, che profetizza un mondo in cui delle loro lance faranno falci e in cui una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione. Tutti i popoli del mondo, come dice Isaia, verranno a me da lontano per camminare alla luce del Signore. Le guerre, gli imperi e gli eserciti passano, con la loro triste coda di desolazione e morte; solo la Parola di Dio, che io testimonio, rimane per sempre.

Vegliate, perché questa Parola, che è il figlio dell’uomo, verrà come un ladro e un amante e con il suo amore riempirà tutto il mondo, bruciando ciò che è passeggero.

Solo l’amore rimane.

Recita
Don Davide Arcangeli

Musica di sottofondo
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Le narrazioni bibliche di questa praylist sono tratte dalla rivista Servizio della Parola
Si tratta di una rivista aggiornata e con tante proposte nuove. Nel solco della sua lunga storia, per ogni domenica e solennità trovi innanzitutto una lettura spiegata della Parola, che ti aiuta a coglierne il messaggio unico e il filo che tiene insieme le letture bibliche. Accanto a questo ci sono uno sguardo sulle sfide pastorali del momento e un approfondimento dedicato a un tema specifico; poi alcune riscritture e meditazioni narrative sulla Bibbia — arricchite dal contributo prezioso di Ermes M. Ronchi — insieme a suggerimenti pratici per vivere bene la celebrazione e per proclamare in modo chiaro e corretto le letture. E non mancano due schede operative con indicazioni su cosa dire e quando dirlo, pensate per le diverse figure ministeriali durante le varie tappe della celebrazione.

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