Testo della testimonianza
Questa sera sono qui per condividere con voi ciò che abbiamo vissuto in questa casa nelle ultime tre settimane.
Siamo giunti alla fine di un cammino speciale, fatto di confronti, emozioni, divertimento e crescita.
Il Signore ci ha parlato a ciascuno in modo unico, con una semplicità e una purezza capaci di entrare nel profondo delle nostre vite così diverse tra loro.
I primi giorni non sono stati facili.
Non conoscendoci, è stato complicato comprendere abitudini e bisogni altrui e quindi entrare in intimità. Ma proprio qui è nata la sfida più grande: affidare il nostro cuore al Signore e lasciare che sia Lui a guidarci, perché solo fidandoci possiamo vivere pienamente ciò che ci dona.
All’inizio, essendo la più giovane del gruppo, mi sono sentita piccola, quasi fuori posto. Poi ho capito che non è l’età a definire una persona, ma la capacità di mettersi in gioco. Così ho deciso di provarci, insieme a otto ragazze e due ragazzi che, fino a poche settimane prima, non conoscevo.
Ho imparato che non serve paragonarsi agli altri, né tantomeno sentirsi inferiori: ognuno ha la propria storia e il proprio modo di vedere le cose, e da queste differenze nasce la vera ricchezza del gruppo.
Anche i momenti trascorsi insieme a tavola avevano un valore particolare: tra una chiacchiera e l’altra il tempo sembrava volare, e spesso finivamo per fare tutto di corsa pur di arrivare in tempo in cappellina per il momento finale.
Un ricordo che porto nel cuore è quello in cui abbiamo cantato tutti insieme, a squarciagola, “The Blessing” in cucina. In quell’istante ho sentito in modo profondo il legame che ci univa: non c’erano parole o confronti, ma solo un’unica voce che lodava il Signore. È stato meraviglioso potermi esprimere liberamente cantando un brano così intenso , non è qualcosa di scontato, perché non sempre si ha la possibilità di vivere un momento del genere sentendosi pienamente sé stessi e a proprio agio.
La cosa bella di questa casa è che, quando varchi il portone, non sai chi troverai dall’altra parte.
È un po’ come nel Vangelo che ho letto la settimana scorsa, dove si parlava di una porta stretta nella quale tutti provano a entrare ma che pochi riescono ad attraversare. Ora, arrivata alla fine, sento di essere riuscita a varcarla insieme ai miei compagni e compagne di viaggio.
Ogni volta che lascio questo luogo porto con me qualcosa di nuovo.
Solo chi ha vissuto queste settimane qui può capire quanto siano state intense: giorno dopo giorno abbiamo imparato ad avvicinarci al Signore e gli uni agli altri.
Per me, oggi, la casa ha il sapore della leggerezza, della vita, del sostegno e dell’amicizia. Sa di fragilità, di condivisione, di preghiera, di cucina e di relazioni sincere. Sa di porte aperte e, a volte, anche di quella solitudine che insegna e fa crescere.
Vorrei ringraziarvi di cuore per esserci stati durante i miei momenti no, grazie per tutte quelle volte che mi avete dato affetto, fatto sorridere e piangere. Un grazie speciale va alla mi socia Rachele che è stata la mia guida dall’inizio di questa convivenza, probabilmente senza di lei non sarei riuscita ad arrivare fino a dove sono ora. Infine ringrazio immensamente il don per avermi sostenuto durante un mio crollo emotivo e per aver creduto in me. Un grazie di cuore a Luca, che con la sua presenza ci ha guidati e accompagnati nella lettura del Vangelo durante queste tre settimane.
Testimonianza
Alessia Fantini
Convivenza spirituale al Punto giovane di Riccione dal 20 ottobre all'8 novembre 2025
Musica di sottofondo
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