Matteo 16,24-28 con commento



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 16,24-28

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.
In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell’uomo con il suo regno».

Meditazione
Provate a dare ad un bambino un bel gioco e poi subito dopo a chiederglielo indietro. A meno che non sia un novello san Luigi Gonzaga, difficilmente ve lo restituirà. Ora lo stesso accade agli uomini. Dio ci fa il dono della vita e noi subito la facciamo nostra e ce ne guardiamo bene dal restituirla. Il corpo è mio e me lo gestisco io, gridavano le femministe negli anni Settanta. La vita è mia e me la gestisco io, sostengono i sostenitori dell’eutanasia. Ma di chi è questa vita? Di chi è questo corpo? E siamo così sicuri che tenendocela stretta, la vita la gestiamo al meglio? O forse, non è come dice Gesù, che è nel donarla che la salviamo? Questo è il segreto della vita: solo lasciandola andare essa vive. E’ nel donarla che si genera. E’ nel lasciarla morire che risorge. La vita, contrariamente alle tabelline, nel momento che si sottrae si moltiplica. Esattamente come dice Gesù: chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà per causa mia, la troverà.

 

Recita
Giulia Mazzini

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Venerdì 8 Agosto 2025
XVIII settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dal libro del Deuteronòmio
Dt 4,32-40

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità all'altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita tu, e che rimanesse vivo? O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un'altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi? Tu sei stato fatto spettatore di queste cose, perché tu sappia che il Signore è Dio e che non ve n'è altri fuori di lui.
Dal cielo ti ha fatto udire la sua voce per educarti; sulla terra ti ha mostrato il suo grande fuoco e tu hai udito le sue parole che venivano dal fuoco. Poiché ha amato i tuoi padri, ha scelto la loro discendenza dopo di loro e ti ha fatto uscire dall'Egitto con la sua presenza e con la sua grande potenza, scacciando dinanzi a te nazioni più grandi e più potenti di te, facendoti entrare nella loro terra e dandotene il possesso, com'è oggi.
Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n'è altro. Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre».


Salmo Responsoriale
Dal Sal 76 (77)

R. Ricordo i prodigi del Signore.
Ricordo i prodigi del Signore,
sì, ricordo le tue meraviglie di un tempo.
Vado considerando le tue opere,
medito tutte le tue prodezze. R.

O Dio, santa è la tua via;
quale dio è grande come il nostro Dio?
Tu sei il Dio che opera meraviglie,
manifesti la tua forza fra i popoli. R.

Hai riscattato il tuo popolo con il tuo braccio,
i figli di Giacobbe e di Giuseppe.
Guidasti come un gregge il tuo popolo
per mano di Mosè e di Aronne. R.

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