
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 8,23-27
Testo del Vangelo
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
Meditazione
Svègliati, perché dormi, Signore?
Dèstati, non ci respingere per sempre.
Perché nascondi il tuo volto,
dimentichi la nostra miseria e oppressione?
Sorgi, vieni in nostro aiuto;
salvaci per la tua misericordia.
Questi versetti del salmo 43 che abbiamo ascoltato danno degnamente voce ai discepoli sulla barca in mezzo al mare in piena tempesta. In questa scena del Vangelo cogliamo tutto il dramma, le paure, la disperazione. La tempesta minacciosa crea il panico. A questi uomini in affanno, spiazzati e impauriti non rimane che gettarsi su Gesù e svegliarlo dal suo sonno. Approcciandoci così al Vangelo ci viene naturale pensare che qui l’unico personaggio fuori luogo era proprio Gesù.
Tentiamo oggi un altro approccio.
Ci lasciamo sorprendere dall’interpretazione della professoressa Yvonne Dohna Schlobitten sul dipinto di Delacroix La Tempesta. Ascoltiamolo...
Recita
Cristian Messina
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Cristian Messina
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo con un contributo audio tratto da:
Vedere l'invisibile. La misericordia nell'arte.
La Tempesta di Delacroix. 4 aprile 2016, dott.ssa Yvonne Dohna Schlobitten, Docente Facoltà di Storia e Beni Culturali, Pontificia Università Gregoriana
Letture di Martedì 1. Luglio 2025
XIII settimana del Tempo Ordinario
Prima Lettura
Dal libro della Gènesi
Gn 19,15-29
In quei giorni, quando apparve l’alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: «Su, prendi tua moglie e le tue due figlie che hai qui, per non essere travolto nel castigo della città di Sòdoma». Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città.
Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: «Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!». Ma Lot gli disse: «No, mio signore! Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato grande bontà verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. Ecco quella città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù – non è una piccola cosa? – e così la mia vita sarà salva». Gli rispose: «Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. Presto, fuggi là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia arrivato». Perciò quella città si chiamò Soar.
Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Soar, quand’ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco provenienti dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale.
Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato alla presenza del Signore; contemplò dall’alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace.
Così, quando distrusse le città della valle, Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle quali Lot aveva abitato.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 25 (26)
R. La tua bontà, Signore, è davanti ai miei occhi.
Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
raffinami al fuoco il cuore e la mente.
La tua bontà è davanti ai miei occhi,
nella tua verità ho camminato. R.
Non associare me ai peccatori
né la mia vita agli uomini di sangue,
perché vi è delitto nelle loro mani,
di corruzione è piena la loro destra. R.
Ma io cammino nella mia integrità;
riscattami e abbi pietà di me.
Il mio piede sta su terra piana;
nelle assemblee benedirò il Signore. R.
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