Giovanni 16,16-20 con commento



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 16,16-20

Testo del Vangelo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

Meditazione
Dicono che provochi e seduca di più un vedo non vedo piuttosto che un vedo tutto. Non vorrei scadere nel volgare o nel paradossale, ma credo che dietro questa constatazione ci stia qualcosa che ha a che fare con con la prima frase del Vangelo: Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete. Proviamo a spiegarci meglio.
Con i bambini piccoli piccoli mi piace molto giocare al mettermi una mano sul volto e non farmi vedere e poi togliere la mano e farmi vedere. Strappo sempre un sorriso speciale con questo gioco. Importante che finisca sempre col farsi vedere.
E sapete qual'e il gioco più amato e intramontabile dei bambini? Il nascondino. Che ha sempre un doppio significato: nascondersi ma anche essere ritrovati. Poi quel tana libera tutti ha qualcosa di incredibilmente salvifico. Ricordo tanti tanti anni fa quando ero bambino il nostro parroco decise di nascondersi nel bosco e ci invitò a cercarlo. Però dopo qualche misero tentativo decidemmo di lasciar perdere e ci mettemmo a fare altro. Dopo un oretta don Fabio tornò avvilito, e ricordo ancora il suo dispiacere per il fatto che avevamo smesso di cercarlo. Oggi capisco meglio. Nascondersi per non essere cercati porta ad una frustrazione immensa. Anche per gli adulti. Scatta la paura dell'abbandono.
Qui si capisce il discorso di Gesù. Per noi che lo leggiamo oggi, è chiaro che quel no mi vedrete più si riferisce alla morte imminente, e il mi vedrete ha riferimento alla resurrezione. Ma andateglielo a dire a quei discepoli che non potevano assolutamente immaginare tutto questo. Allora Gesù li educa con questo gioco di parole, una specie di scioglilingua Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete. Il bambino quando si tira le coperte sul viso la mamma non c'è più, le tira di nuovo giù con un sorriso: la mamma è di nuovo qui. Dicono i pedagosìgisti che con questo gioco il bambino arriva ad interiorizzare la figura materna, e a credere nella sua esistenza anche quando non è presente. Progresso che aiuterà il bambino a staccarsi anche fisicamente, in via temporanea, dalla madre, e a permettergli l'ingresso nella scuola materna. Il passaggio morte resurrezione porta ad una interiorizzazione del risorto. Non c'è resurrezione se non vivi la morte. Così accadrà ai discepoli di Gesù e a chi lo incontra oggi vivo sulle strade della vita.

 

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Giovedì 29 Maggio 2025
VI settimana di Pasqua

Prima Lettura
Dagli Atti degli Apostoli
At 18,1-8

In quei giorni, Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto. Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima dall’Italia, con la moglie Priscilla, in seguito all’ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei.
Paolo si recò da loro e, poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e lavorava. Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende. Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci.
Quando Sila e Timòteo giunsero dalla Macedònia, Paolo cominciò a dedicarsi tutto alla Parola, testimoniando davanti ai Giudei che Gesù è il Cristo. Ma, poiché essi si opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente. D’ora in poi me ne andrò dai pagani».
Se ne andò di là ed entrò nella casa di un tale, di nome Tizio Giusto, uno che venerava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga. Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia; e molti dei Corìnzi, ascoltando Paolo, credevano e si facevano battezzare.
 

Salmo Responsoriale
Dal Salmo 97 (98)

R. Il Signore ha rivelato la sua giustizia.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
 
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
 
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

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