Giovanni 15,12-17 con commento



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 15,12-17

Testo del Vangelo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Meditazione
Si fa presto a dire amore! Questo simpatico spezzone è preso dal film di Woody Allen “Amore e guerra” ed è una acuta parodia sui labirinti inestricabili dell’amore dove ogni riflessione cede alla confusione del relativismo.
In realtà il problema non è tanto fare teorie sull’amore, come abbiamo già spiegato in precedenti Vangeli, ma scegliere di amare qualcuno. Se non ho nessuno da amare di fatto non amo. Ora la questione rimane allora chi amare. Sant’Agostino diceva che l’amore cristiano è un amore ordinato. Sì, Sant’Agostino è lo stesso che ha scritto "Ama e fa quel che vuoi", ma questo detto vien dopo l’altro cioè "Fai quel che vuoi se prima avrai fatto ordine nell'amare".
Gesù nel Vangelo pone una scala ordinatrice. Dice: Non vi chiamo più servi, ma amici. Il servo non conosce ciò che fa il padrone: è ignorante, quindi non sa amare perché di fatto non conosce Colui che ama. Ecco Gesù allora ci fa diventare amici del padrone. San Francesco d’Assisi agli inizi della vocazione vien fermato da una voce potente mentre andava a cercar gloria nella cavalleria: "Francesco chi vuoi servire il servo o il padrone?" Scegliere Dio equivale a cominciare ad amare e lo stesso si può dire del contrario. Chi ama ordinando il suo amore cominciando dai più poveri, dai più piccoli, dai più fragili, ecco costui certamente sentirà riecheggiare quella citazione di Osea: "E avverrà in quel giorno – oracolo del Signore – mi chiamerai: Marito mio, e non mi chiamerai più: Mio padrone".

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Venerdì 23 Maggio 2025
V settimana di Pasqua

Prima Lettura
Dagli Atti degli Apostoli
At 15,22-31

In quei giorni, agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli.
E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilicia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d'accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
Quelli allora si congedarono e scesero ad Antiòchia; riunita l'assemblea, consegnarono la lettera. Quando l'ebbero letta, si rallegrarono per l'incoraggiamento che infondeva.


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 56 (57)

R. Ti loderò fra i popoli, Signore.
Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, voglio inneggiare:
svégliati, mio cuore,
svegliatevi arpa e cetra,
voglio svegliare l'aurora. R.

Ti loderò fra i popoli, Signore,
a te canterò inni fra le nazioni:
grande fino ai cieli è il tuo amore
e fino alle nubi la tua fedeltà.
Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria. R.

Vuoi conoscere tutti i contenuti di Pregaudio? Clicca qui

Scarica la nostra App su