
All’interno dell’anno liturgico, la Chiesa contempla Maria non come figura isolata, ma come parte integrante del mistero di Cristo e della salvezza. Ogni festa mariana è un modo per entrare più profondamente nel mistero di Cristo attraverso colei che lo ha accolto nel suo grembo e nel suo cuore. Maria è la prima discepola, la “credente perfetta”, colei che ha ascoltato la Parola e l’ha custodita con fede. Nei diversi tempi liturgici, la sua presenza è silenziosa ma fondamentale: dall’Avvento, che la vede nell’attesa del Messia, al Natale, in cui lo dona al mondo, fino alla Pasqua, dove la Chiesa la contempla come unita intimamente alla passione e alla gloria del Figlio. Le feste mariane nell’anno liturgico non sono semplici ricordi storici, ma momenti spirituali in cui la Chiesa si lascia guidare da Maria nel suo stesso cammino: accogliere la grazia, rimanere fedeli nelle prove, lodare Dio per le sue meraviglie. In lei la Chiesa riconosce la sua vocazione più profonda: essere “madre” che genera Cristo nel mondo, ed essere “sposa” fedele al suo Signore. Maria, dunque, non è oggetto di culto parallelo, ma via privilegiata per incontrare Cristo e lasciarsi trasformare dal suo amore.