
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 6,7-13
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient'altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Meditazione
Il non prendere nulla per il viaggio si intende: né pane, né sacca, né denaro. Il pane dice la forza, la sacca la stabilità e il denaro il potere di acquisto. Tutto questo è il nulla per Gesù.
Però Gesù ci lascia il bastone e i sandali.
Ecco noi solo di questo abbiamo bisogno: sandali e bastone, i mezzi per camminare. L'essenziale.
Potremmo però anche dire con una metafora più ardita che il bastone e i sandali siamo esattamente noi cristiani. Cioè siamo noi gli umili strumenti che permettono a Dio di agire, guarire, esorcizzare, evangelizzare.
Siamo noi i bastoni e i sandali della Parola di Dio. Anzi siamo proprio chiamati a questo: a divenire buoni conduttori dello Spirito Santo.
Diciamocelo: Noi cristiani siamo portatori di un Mistero più grande di noi. Ed è bellissimo prenderne consapevolezza. Purchè non scambiamo il conduttore per il conducente. Tutt'al più la cosa che possiamo fare è affinarci come conduttore. Mi spiego meglio. Un conduttore in rame è sì buon conduttore ma Il rame di per sé non fa un bel niente; sono le proprietà della corrente elettrica che permettono il passaggio degli elettroni da un'orbita ad un’altra. Il rame è solo il tramite. Noi quindi siamo rame. Ma possiamo affinarci come conduttore e possiamo evolverci in fibra ottica e quindi capaci di portare il segnale con più velocità. La fibra ottica è più leggera del rame ed è composta di filamenti in fibra di vetro, capace di riflettere la luce e farla viaggiare alla sua velocità. Ecco allora chi è il santo: chi sa riflettere la luce dello Spirito Santo. Non per niente nella iconografia li dipingiamo con una bella fibra ottica intorno alla testa. Quindi noi cristiani conduttori della luce dobbiamo affinarci e mi permetto di aggiungere dobbiamo affinare anche i nostri strumenti di evangelizzazione. Oggi affiggere nelle invisibili bacheche dei nostri oratori volantini realizzati con la fotocopiatrice in bianco e nero sarà certamente meno efficace di un elegante post sui social. Così anche il Vangelo necessita di strumenti più agili, più al passo dei tempi per essere comunicato. Sentite cosa ho letto ieri e cosa racconta questo Vescovo statunitense. (Mons.Robert Barron)
L’idea è quella, appunto, di creare una vera e propria congregazione che abbia come carisma l’annuncio nel mondo digitale. Qualcosa che ricorda il sacro fuoco che mosse il beato Giacomo Alberione, la sua chiamata a evangelizzare attraverso i moderni mezzi di comunicazione, ma calato ovviamente nel panorama attuale: per qualcuno si tratterebbe quindi della prima congregazione ad avere Internet nel DNA apostolico.
Ovviamente la voce artificiale riprende un articolo di giornale. Ma capite cosa soffia lo Spirito Santo?
E qui mi permetto ancora qui di fare un piccolo spot per Pregaudio. Abbiamo fra le mani uno strumento di evangelizzazione nativo digitale. Saremo capaci di affinarlo sempre più e sempre meglio per renderlo fibra ottica per il vangelo?
Parleremo di questo e di molto altro domani sera venerdì 7 Febbraio alle ore 21 con don Alberto Ravagnani e Simona Mulazzani. Sul canale Youtube di Pregaudio. Non mancate. Buona giornata.
Recita
Martina Pasini
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Giovedì 6 Febbraio 2025
IV settimana del Tempo Ordinario
Prima Lettura
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,18-19.21-24
Fratelli, voi non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola. Lo spettacolo, in realtà, era così terrificante che Mosè disse: «Ho paura e tremo».
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all'adunanza festosa e all'assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell'alleanza nuova, e al sangue purificatore, che è più eloquente di quello di Abele.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 47 (48)
R. Abbiamo conosciuto, Signore, il tuo amore.
Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La sua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra. R.
Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.
Dio nei suoi palazzi
un baluardo si è dimostrato. R.
Come avevamo udito, così abbiamo visto
nella città del Signore degli eserciti,
nella città del nostro Dio;
Dio l'ha fondata per sempre. R.
O Dio, meditiamo il tuo amore
dentro il tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino all'estremità della terra;
di giustizia è piena la tua destra. R.
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